Dopo Roma un altro caso di maltrattamenti sui bambini in una scuola di Vibo Valentia

di Giuseppe Cantore

Spinte, ceffoni e calci ai bimbi dell’asilo: è l’accusa che ha portato all’arresto di Ines Romano, 62 anni, insegnante di una scuola dell’infanzia di San Costantino Calabro, nel vibonese, ora ai domiciliari. L’ indagine è parita lo scorso febbraio, dopo la denuncia di un genitore che aveva notato dei comportamenti strani del figlio e, soprattutto, alcuni lividi sulle braccia. Lo stesso bambino aveva poi lasciato intendere che la maestra a scuola usava le mani. Un’operazione a cui i Carabinieri sono giunti dopo una complessa attività d’ indagine nel corso della quale si sono rivelate preziose le immagini delle telecamere piazzate dagli investigatori.
Sarebbero 14 i bimbi della scuola di San Costantino Calabro (Vv), di età compresa fra i 5 ed i 6 anni, che secondo le forze dell’ordine, supportati dalle videoriprese, sarebbero state vittime giornaliere sin dal febbraio scorso di maltrattamenti da parte della maestra originaria di Mileto, ma residente a Filandari, finita agli arresti domiciliari su disposizione del gip di Vibo Valentia, Gabriella Lupoli. Schiaffi, calci, spintoni ma anche lanci di piatti e bottiglie contro i bimbi. Secondo il giudice, il comportamento dell’ insegnante “rivela assenza di autocontrollo, scarsa tolleranza, pazienza ed incapacità di gestione della classe”, prediligendo invece il ricorso ad “immediate e sbrigative pratiche punitive del tutto desuete e bandite, oltre che sproporzionate ed immotivate nelle quali non è dato ravvisare alcuna finalità neanche latamente educativa”.
In questo caso, secondo il gip si sarebbe dunque in presenza di un “continuo, crescente e abituale ricorso alla violenza, fisica e psicologica” sui bimbi da parte della maestra le cui condotte per il gip denotano quindi una “cosciente adozione di un metodo educativo fondato sull’ intimidazione, l’ umiliazione e l’ aggressività”. Le reazioni delle associazioni non si sono fatte attendere. “Incredibile che a 62 anni si diano botte ai bambini. Indice che la maestra è usurata dal mestiere e che le tanto auspicate analisi periodiche di tenuta psico-emotiva chiesti da almeno un decennio dall’ Osservatorio sui Diritti dei Minori hanno un senso compiuto, che le istituzioni sottovalutano’’.
Secondo Antonio Marziale, presidente dell’ Osservatorio sui Diritti dei Minori, è ‘’ incredibile che chi si macchia di un crimine contro l’ umanità, e le botte ai bambini lo sono, sia tenuto ai domiciliari’’.