Drogati dall’attività fisica. Così lo sport diventa patologico. Ecco i rischi del fitness fatto in modo compulsivo: un’abitudine che nasconde la depressione

Drogati dall’attività fisica. Così lo sport diventa patologico. Ecco i rischi del fitness fatto in modo compulsivo: un’abitudine che nasconde la depressione

Ore di fitness, flessioni, corsetta e stretching. E poi fatica, sudore, calorie bruciate, stanchezza muscolare. Senza tutto questo in ogni momento libero, la loro vita è vuota. Sono le donne e gli uomini per i quali l’attività fisica è diventata una droga. Per i quali la pratica sportiva, di cui pure conosciamo tutti i benefici per la salute in dosi ragionevoli, arriva a dominare in modo crescente l’intera esistenza, influenzando le relazioni affettive, il lavoro, i ritmi biologici. Tutta la loro giornata è scandita dagli esercizi, unica fonte di piacere. E quando non riescono ad avere la loro dose quotidiana mostrano i sintomi dell’astinenza, con malesseri fisici e psicologici. Gli anglosassoni la chiamano “exercise addiction”, ed è una vera e propria dipendenza dall’attività fisica. Una sindrome, hanno spiegato gli specialisti, in cui si riconoscono dei sintomi simili a quelli presenti in altri tipi di nuove dipendenze, come quella dal gioco d’azzardo, dal sesso, da internet, da shopping: l’incapacità di concentrarsi su un’attività a causa del pensiero ricorrente alla pratica sportiva. La necessità di allenarsi anche quando si ha un infortunio o il medico lo ha caldamente sconsigliato. Il desiderio persistente di fare esercizio fisico, e l’incapacità di controllarlo o ridurlo.

Sindrome diffusa – Un bisogno crescente di aumentare il tempo e la quantità dell’allenamento. In genere si comincia con il desiderio di stare in forma, che poi prende la veste di disturbo ossessivo compulsivo. A volte invece la sindrome è strettamente legata a disturbi dell’alimentazione come l’anoressia o la bulimia, o al disturbo dell’immagine corporea. Come per tutte le dipendenze, se si vanno a cercare i meccanismi bisogna guardare al cervello e alla sua chimica. L’attività fisica provoca il rilascio di sostanze (i neurotrasmettitori endorfina e dopamina) nel sistema nervoso, che provocano una sensazione di piacere e ricompensa, esattamente come accade con le sostanze stupefacenti. Ma in alcuni soggetti, con il passare del tempo la stessa quantità di esercizio fisico non basta più, tanto da dover aumentare progressivamente le sedute di allenamento per ottenere la stessa sensazione. Per guarire si devono identificare le cause emotive, cognitive e relazionali della dipendenza: perché spesso questa è solo la manifestazione di una patologia più complessa che parte da un disturbo dell’immagine corporea. Il tutto naturalmente con l’aiuto dell’analista.