E dopo San Valentino

Cassa integrazione per tutti gli 867 dipendenti a tempo pieno(con gli stagionali si arriva a un migliaio), alla Perugina Nestlè di San Sisto, a Perugia, la fabbrica dei Baci: questa la richiesta dell’azienda «unilateralmente» decisa e comunicata ai lavoratori che al termine delle assemblee di fabbrica hanno oggi affidato ai sindacati un pacchetto di otto ore di sciopero, oltre alla proposta di contratti solidarietà, al posto della Cig. Da subito, parte anche lo stato di agitazione permanente nello stabilimento perugino. Secondo fonti sindacali, la richiesta di cassa integrazione andrebbe da zero ore a una riduzione di orario, ma non è ancora chiara la sua distribuzione sull’organico. I sindacati non temono comunque al momento un blocco della produzione, ma «l’esame congiunto», già richiesto all’azienda dalle organizzazioni, deve ancora cominciare.

Secondo sindacati e lavoratori, il contratto di solidarietà (applicato anche lo scorso anno), al contrario presuppone un accordo su un piano industriale «che deve dare una prospettiva seria». «L’atteggiamento di Nestlè e la mancanza di un guida forte a livello di direzione azienda – concludono i sindacati – non offrono al momento queste garanzie».