E’ illegittimo il nulla osta del sindaco di Messina per attraversare lo Stretto. Via libera del Consiglio di Stato all’annullamento dell’ordinanza di De Luca

La Prima sezione del Consiglio di Stato, ha espresso ieri sera “con la massima urgenza”, parere favorevole sulla proposta del ministero dell’interno, Luciana Lamorgese, pervenuta nella mattinata, “per annullamento, in via straordinaria, dell’ordinanza del sindaco di Messina”, Cateno De Luca, del 5 aprile scorso. L’ordinanza ha imposto a “chiunque intende fare ingresso in Sicilia attraverso il Porto di Messina, sia che viaggi a piedi sia che viaggi a bordo di un qualsiasi mezzo di trasporto” l’obbligo di registrarsi, almeno 48 ore prima della partenza, “nel sistema di registrazione on-line www.sipassaacondizione.comune.messina.it, fornendo una serie di dati identificativi e di informazioni personali, e di “attendere il rilascio da parte del Comune di Messina del nulla osta allo spostamento”.

La Sezione ha evidenziato come “l’istituto dell’annullamento straordinario a tutela dell’unità dell’ordinamento evidenzia oggi una sua rinnovata attualità e rilevanza, proprio a fronte di fenomeni di dimensione globale quali l’attuale emergenza sanitaria da pandemia che affligge il Paese, al fine di garantire il razionale equilibrio tra i poteri dello Stato e tra questi e le autonomie territoriali”. “Tale potere – ha ribadito la Sezione – trova la sua ragion d’essere nell’obbligo gravante sul presidente del Consiglio dei ministri, sancito dall’art. 95 Cost., di assicurare il mantenimento dell’unità di indirizzo politico ed amministrativo, nel quadro di unità e di indivisibilità della Repubblica, di cui all’art. 5 Cost.”.

“In presenza di emergenze di carattere nazionale – ha concluso il Consiglio di Stato – pur nel rispetto delle autonomie costituzionalmente tutelate, vi deve essere una gestione unitaria della crisi per evitare che interventi regionali o locali possano vanificare la strategia complessiva di gestione dell’emergenza, soprattutto in casi in cui non si tratta solo di erogare aiuti o effettuare interventi ma anche di limitare le libertà costituzionali”. Al parere “seguirà deliberazione del Consiglio dei ministri che dovrà essere recepita con decreto del presidente della Repubblica”.