E’ Roma ma sembra Gomorra. La capoclan della banda del Quartaccio è come Donna Imma. Nella Capitale il crimine scopre le quote rosa

Compiuta a Roma dai Carabinieri un'operazione contro lo spaccio denominata "Donna Imma"

Sembra una puntata della serie cult Gomorra ma è la borgata romana del Quartaccio. Non i soliti attori intenti a recitare nelle parti di pericolosi criminali ma persone in carne ed ossa ispirate ai protagonisti del successo targato Sky. C’era un’organizzazione, in questo caso non mafiosa, un leader venuto a mancare anni fa e la moglie che prende in carico la situazione e porta avanti l’azienda di famiglia. Similitudini che non sono passate inosservate agli investigatori del Commissariato Primavalle che ieri, come ordinato dal giudice per le indagini preliminari di Roma, hanno eseguito venti arresti.

L’operazione è stata denominata “Donna Imma”, in onore dell’indiscussa star della serie tv che dopo l’arresto del marito Pietro Savastano aveva preso la reggenza del loro clan, perché quel personaggio ricordava molto da vicino Ada Salvucci. E a ben vedere quest’ultima, finita in manette ieri, ha davvero diversi punti in comune con il personaggio della fiction. Proprio come Imma era legata a Pietro, anche Ada aveva trovato l’amore in un uomo ambizioso, Massimiliano Vastante detto Sanpipponio, che aveva messo in piedi un traffico di sostanze stupefacenti al Quadraro.

Un uomo potente che, spiegano gli investigatori della Dda, “era conosciuto in tutto il Lazio e nelle regioni limitrofe per la sua elevatissima caratura criminale” e che per questo finiva nell’occhio della magistratura. Nel 2015 Massimiliano si rendeva irreperibile e così a sostituirlo nella gestione dei loschi affari, per svariati milioni di euro all’anno, subentrava la compagna Ada, proprio come aveva fatto Imma con Pietro nella serie tv. Ma la cattura e la successiva morte di Vastante, non fermava gli affari del gruppo del Quartaccio e tantomeno la reggenza di Ada. Anzi la donna, sempre più centrale, dava il via ad una profonda ristrutturazione della piazza di spaccio di via Andersen in stile Gomorra.

Ma la latitanza di Sanpipponio del 2015, oltre a dare il via al regno di Ada, aveva anche puntato il faro della magistratura sul Quartaccio. Così nei mesi successivi iniziavano i primi arresti di esponenti del gruppo criminale, diventato egemone nello spaccio di cocaina, crack e hashish, che in alcuni casi venivano trovati anche in possesso di armi. Un copione che si ripeteva ormai a cadenza regolare e che convinceva gli inquirenti a stringere sempre di più il cerchio attorno ad Ada fino all’arresto di ieri nel corso del quale, a casa di Donna Imma, venivano reperiti orologi di valore tra cui alcuni Rolex, droga, denaro in contanti e perfino un disturbatore di frequenze jammer per impedire le intercettazioni.

Nel panorama criminale, le donne al comando di organizzazioni criminali non sono più appannaggio delle mafie. Un tempo relegate al ruolo di madri e mogli, sempre più spesso sostituiscono mariti e padri quando questi non sono più presenti sulla scena. Una discesa in campo che avviene in modo prepotente, sfruttando il loro carisma che spesso è maggiore perfino dei loro compagni.