Ecco perché gli americani vogliono bombardare

di Yulia Shesternikova

La guerra non ci sarà. Almeno per i prossimi mesi. Assad e i suoi numerosi alleati possono tornare a respirare. Da oggi si comincia a parlare delle procedure da adottare per mettere sotto tutela internazionale l’arsenale chimico di Assad. Una discussione che porterà via mesi. Putin ha fatto un regalo molto costoso ad Assad che ha compiuto gli anni proprio nel giorno in cui gli Usa commemorano le vittime dell’11 settembre. Oggi Obama si trova in una situazione difficile in cui deve fare i conti con l’opinione del popolo che si oppone all’intervento militare in Siria. Solo sospetti, senza uno straccio di prova o meglio, ci sono prove che dimostrano l’uso di armi chimiche in Siria, ma non elementi per indicare chi, tra ribelli e governo, le abbia utilizzate. In base alle prove attualmente a disposizione, non è possibile individuare il tipo di materiali chimici utilizzati e chi ne abbia fatto uso. Gli Usa e i loro alleati hanno mosso i passi decisivi in direzione di un attacco militare contro la Siria, volevano coinvolgere il mondo in una guerra pericolosa, fondata sulla propaganda e ipocrisia oltre che sulla menzogna: il regime di Washington continua a definire “opposizione” le milizie che ha reclutato, armato e addestrato, con l’obiettivo di rovesciare il legittimo governo siriano. Ma il problema non è Assad. Ci sono molti interessi strategici in Siria. Si parla di diversi miliardi di dollari in contratti nei settori militare ed energetico. Ma anche gli intramontabili, Rotschild, Cheney e Murdoch sono soci in affari per il petrolio al confine con la Siria, quest’ultimo è comproprietario di una compagnia israelo-americana alla quale è stato concesso il diritto di cercare petrolio nelle alture del Golan, il territorio siriano occupato da Israele. Murdoch insieme a Rothschild sono i principali azionisti della Genie Energy, la compagnia che si interessa anche di gas da argille negli Stati Uniti e di olio di scisto in Israele. Invece l’ex vicepresidente americano Dick Cheney fa parte del comitato consultivo della compagnia. Murdoch ha investito miliardi nella guerra con la Siria e otterrebbe enormi vantaggi personali dalla caduta del regime di Damasco. Oltre tutto, secondo il Dipartimento del Commercio e degli Investimenti, i contratti per la ricostruzione della Siria ammonterebbero a più di 500 miliardi di dollari. Un giro d’affari assai redditizio in ragione dell’opportunità di avere un accesso più ampio alle enormi risorse naturali del paese. Il progetto per un nuovo secolo americano è fallito. Washington ha perso la battaglia e ha accettato la posizione di Russia e Cina ciò significherebbe la fine degli Usa come unica superpotenza.