In Italia ci piace inquinare: scoperti 4 ecoreati al giorno. Giro d’affari di 37 milioni negli ultimi 8 mesi. Lazio maglia nera con 134 violazioni accertate

di Antonio Acerbis

Ecogiustizia è fatta. La si aspettava da anni ma alla fine la legge n. 68 del 2015, che ha introdotto nel nostro Codice penale il Titolo VI-bis dedicato ai delitti ambientali, comincia pian piano a dare i suoi frutti. Il che non vuol dire certamente che i delitti di ecomafia stanno diminuendo ma che, perlomeno, si cominciano ad avere gli anticorpi per fermarli. È questo il quadro che emerge dal dossier presentato ieri da Legambiente sugli ecoreati, appunto.

IL GIRO D’AFFARI
Ma passiamo ai dati relativi all’applicazione della nuova legge da maggio 2015 al 31 gennaio 2016 per capire come il fenomeno continui ad avere dimensioni enormi. Complessivamente, in otto mesi, a fronte di 4.718 controlli effettuati, sono stati registrati 947 reati penali e violazioni amministrative, con qualcosa come 1.185 persone denunciate e il sequestro di 229 beni. Il tutto per un valore complessivo di quasi 24 milioni di euro. C’è però da considerare che, in realtà, il dato è, per così dire, per difetto. Bisogna infatti ricordare che la nuova legge ha introdotto prescrizioni (previste per i reati minori che non hanno arrecato danno o pericolo di danno all’ambiente, con un meccanismo di estinzione della pena, che prevede la messa in regola dell’attività in tempi prestabiliti e il successivo pagamento delle sanzioni), che hanno riguardato altri 774 reati sanzionati, con la denuncia di 948 persone e 177 sequestri per un valore di ulteriori 13,2 milioni di euro. Insomma, prescrizioni o no, gli ecoreati continuano ad avere, stando solo a quanto emerso dall’attività investigativa, un giro di affari pari a oltre 37 milioni di euro in otto mesi. Ovvero, quasi 5 milioni di euro ogni mese.

CRIMINALI AL MURO
Non c’è che dire, insomma. Il giro di affari criminali resta pesante. Così come pesanti, però, sono le inchieste che hanno permesso di far emergere le attività illecite. Non a caso, nel periodo considerato, il dossier di Legambiente cita qualcosa come 79 inchieste condotte da Polizia, Noe, Capitanerie. Particolarmente significativo, vista la complessità delle indagini e la brevità del periodo considerato, è il dato relativo ai casi di applicazione del delitto di inquinamento ambientale, che sono stati ben 118, con la denuncia di 156 persone e 50 sequestri, per un valore di oltre 10,6 milioni di euro. Da sottolineare anche le 30 contestazioni di disastro ambientale, con la denuncia di 45 soggetti. Interessanti, infine, anche i dati relativi alle singole Regioni. È il Lazio a vincere la “maglia nera”: qui, infatti, si è concentrato il più alto numero di violazioni, ben 134, con 121 denunce e 17 sequestri; subito dopo spicca la Campania (95), dove però si registra il maggior numero di persone denunciate, 137; al terzo posto figura la Toscana (73), seguita da Umbria (68), Emilia Romagna (67), Puglia (62), e Lombardia (58). Il maggior numero di sequestri è stato riscontrato, infine, in Puglia (28), seguita dalla Calabria (25) e dalla Toscana (22).