L'Editoriale

Che paura gli assistenti civici

Non ci salvano neppure il volontariato. La destra più becera e cialtrona di sempre, fiancheggiata da giornali e tv costretti a sfidare il senso del ridicolo pur di contestare il governo anche se moltiplicasse i pani e i pesci, ieri non ha trovato di meglio che dichiarare guerra a un esercito di pensionati, di padri, di madri e di splendidi ragazzi che vogliono dare un po’ del loro tempo per far ripartire il Paese, aiutare i Comuni e le persone che stanno superando lentamente la paura del Covid.

Chi li ha definiti le nuove SS, chi gli spioni di Conte, chi ha dato fondo alla fantasia inventandosi di sana pianta le multe salatissime che ci dovranno appioppare, abbiamo sentito in ogni dove che quei sadici di Conte e dei sindaci dell’Anci hanno escogitato gli assistenti civici per privarci di quell’ultimo rimasuglio delle nostre libertà personali inspiegabilmente sopravvissuto alla dittatura sanitaria. Chi esercita la libertà di fare qualcosa per sé, per le istituzioni e la collettività, insomma, sarebbe il guardiano di un regime che invece sta nelle menti di chi chiedeva i pieni poteri o si ispira alla cultura politica di Casapound, se non al ventennio e al rimpianto della buonanima.

Per rimetterci in piedi abbiamo bisogno però di tutte le energie, coinvolgendo chiunque voglia dare una mano, e senza lasciare indietro nessuno, trasformando in forza e non in zavorra i disoccupati, i percettori di Reddito di cittadinanza e d’emergenza, i cassa integrati, quella parte del Paese a cui certa politica chiede i voti ma poi non concede di essere più utili e dignitosi di tanti ciarlatani.