L'Editoriale

Europa senza solidarietà

Nessuna concessione alla Grecia. Banca centrale, Fondo monetario e più di tutti la Germania sanno benissimo che Atene è in ginocchio, che la gente muore di fame, che i tagli imposti non sono sopportabili e che il debito è stato gonfiato a dismisura dalla speculazione internazionale. Eppure non si apre una breccia per aiutare uno di Paesi fondatori dell’euro. Dopo aver raccolto promesse e strette di mano (e anche una cravatta) Tsipras ha toccato con mano l’ipocrisia di questa Europa. Nessuno ha il coraggio di mettersi dalla parte del piccolo Davide contro il gigante Golia di Berlino. Così si lascia passare come niente l’umiliazione di uno Stato e la sovranità dei suoi cittadini; a questo punto – c’è da dire – solo in teoria cittadini europei quanto noi. Un doppio errore, non solo perché dopo Atene lo stesso dramma può ricapitare a chiunque, ma perché presto o tardi la stessa idea di Europa muore. Miele per i veri nemici dell’Unione. Mica i Le Pen, Farage o Salvini, ma quei tedeschi che con l’alibi del rigore un giorno potranno lasciare la moneta unica e tornarsene al marco. Il loro vero sogno. Alla faccia del sogno europeo.