L'Editoriale

Flat tax e Reddito mon amour

Gli italiani lo fanno meglio, è lo slogan iconico che ci attribuisce in tutto il mondo doti immaginifiche anche sotto le lenzuola. A vedere come si danno da fare i francesi, c’è però da passargli lo scettro e fare silenzio. Qui, bravi come siamo in tutto, litighiamo da mesi sulla manovra economica. Governo contro opposizioni, ministri e portavoce contro dirigenti, giornali schierati assortitamente: valicare i vincoli di bilancio fissati dall’Europa è un tabu. Poi guardiamo accanto e vediamo il presidente francese Macron che se ne fotte beatamente, decide sconti fiscali per 25 miliardi e annuncia l’equivalente del Reddito di cittadinanza. Insomma, Flat tax e Reddito insieme. Un pozzo di soldi che porterà Parigi a sfiorare non l’1,6% di deficit al quale ci stiamo impiccando, ma addirittura il 3% considerato il limite invalicabile dagli accordi di Maastricht. Ora tutti sanno che l’Eliseo, con qualunque inquilino dentro, ha sempre fatto di testa sua, ottenendo per se quello che l’Italia si sogna, grazie all’alibi che noi abbiamo un mostruoso debito pubblico. Ma se Sparta piange, Atene non ride, e infatti i conti francesi non sono così rassicuranti da permettere tali smargiassate. Macron però può permetterselo, mentre Conte e Di Maio no, chissà poi per quale decisione divina. Fa benissimo perciò il nostro Governo a qualificare la prossima manovra come una finanziaria di profondo cambiamento, tagliando gli sprechi degli assalti alla diligenza pubblica del passato, ma anche programmando le politiche espansive che non fanno bene solo a Parigi.