L'Editoriale

Il lettone di Putin per Grillo

Il lettone di Putin per Grillo

Ora che sappiamo dal vice di Obama che la Russia aiutava elettoralmente la Lega e i Cinque Stelle abbiamo più chiaro perché i democratici sono stati accompagnati fuori dalla Casa Bianca. Per noi ingenui lettori delle cose internazionali, il monarca assoluto di Mosca, Vladimir Putin, regalava lettoni per nottate eleganti a Berlusconi e non a Salvini o a Grillo. Evidentemente il tentativo di lenire la sonora sconfitta della Clinton scaricando le responsabilità su hacker e complotti organizzati al Cremlino ha bisogno di un riconoscimento anche in Europa. E allora ecco che il signor Biden ci informa di questa manipolazione del voto al referendum costituzionale di un anno fa, senza fornirci però uno straccio di prova. Ora noi non sappiamo in Italia quanti voti possano aver spostato i russi o quanti ne potranno spostare, ma se proprio volessimo parlare di quel referendum – dove l’esito al favore del No è stato schiacciante – dovremmo assolutamente rilevare che fu il presidente in persona a fare un endorsement a favore di Renzi, invitandolo a Washington e spargendo parole al miele sulla sua proposta di riforma. Proprio in quel giorno su La Notizia facemmo notare che quello spottone non avrebbe portato un solo Sì in più nelle urne (semmai qualcuno in meno), convinti che un certo di tipo di ingerenze sulle nostre questioni interne risultano indigeste. Siccome però viviamo nell’epoca delle fake news, non sarebbe male se qualche Procura chiedesse a Biden cosa sa davvero. O taccia per sempre.