L'Editoriale

Il risparmio tradito dall’Euro

Per chi non se ne fosse accorto siamo arrivati alla giornata mondiale del risparmio

Per chi non se ne fosse accorto siamo arrivati alla giornata mondiale del risparmio. Un’occasione per riflettere su come usiamo i nostri soldi, ma anche per sentire il polso del Paese con l’immancabile rapporto dell’Acri, l’associazione delle Fondazioni bancarie. Un’indagine che conferma l’allargamento della forbice tra ricchi e poveri, con un 3% in più di italiani che quest’anno sono riusciti a mettere qualcosa da parte e un identico 3% che invece ha dovuto intaccare i risparmi accumulati in passato. Potrebbe sembrare pari e patta, ma così non è perché chi riesce ad accumulare fa parte di quella porzione del Paese che stava già piuttosto bene e che quindi ora sta anche meglio. A impoverirsi, invece, è quasi sempre chi faceva già grandi sacrifici e adesso finisce in bilico con quella precarietà che toglie il sonno e fa perdere fiducia nel futuro. Fiducia che non a caso sempre la stessa ricerca ci fa vedere in forte diminuzione verso l’Europa, con tutto quello che comporta, a partire da una moneta che doveva arricchirci e invece è diventata sinonimo di sacrifici e squilibrio sociale.