L'Editoriale

Lavorare non è più di moda

La ritirata codarda di Roma dalla competizione per ospitare le Olimpiadi del 2024 rivela più che mai un tragico snobismo: l’Italia non ha voglia di creare occasioni di lavoro. Basti vedere come hanno festeggiato la decisione della sindaca Raggi un po’ tutti i maître à penser di destra e di sinistra, da Vittorio Feltri e Maurizio Belpietro al Fatto Quotidiano di Marco Travaglio. Per ospitare i Giochi bisogna aprire cantieri per centinaia di milioni e siccome i nostri amministratori sono tutti ladri e gli imprenditori farabutti è meglio lasciare le cose come stanno. Roma è piena di ville pubbliche e ai giardinetti c’è tanto posto per passeggiare aspettando un lavoro che con queste scelte scellerate non arriverà mai. I Cinque Stelle avranno il merito di non aver alimentato nuovi potenziali casi di corruzione, ma presto a pranzo e cena potremo metterci tra i denti giusto l’onestà. Purtroppo costruire, inventare, creare benessere per se stessi e per gli altri non è di moda di questo Paese decadente. Un serio problema prima di tutto culturale per le nostre imprese denigrate e tartassate, a cui mancava solo l’ultima beffa della rinuncia all’opportunità dei Giochi.