L'Editoriale

Sui rifiuti chiacchiere e illusioni

Sui rifiuti va avanti un dialogo tra sordi, dove l’unica cosa che si sente è la puzza di una politica rissosa e inconcludente

Un dialogo tra sordi, dove l’unica cosa che si sente è la puzza di una politica rissosa e inconcludente. Un deputato Cinque Stelle emiliano, tale Michele Dell’Orco, attacca la sua Regione perché “inventa” l’emergenza rifiuti a Roma. Le 15mila tonnellate di spazzatura che la sindaca Raggi ha chiesto di smaltire eventualmente a Bologna sono quanto prodotto dalla Capitale in appena tre giorni. Dunque, secondo Dell’Orco, una puzzola. Risponde il governatore dell’Emilia Romagna, il Pd Stefano Bonaccini, facendo notare che gli stessi pentastellati prima chiedono aiuto e poi pure insultano. Pd e M5S, insomma, ci manca solo che si tirino addosso i sacchetti di immondizia. Quello che tutti loro non dicono è come affrontare una volta per tutte l’intero ciclo dei rifiuti nel Lazio, senza spendere milioni per portarli fuori o trattarli in impianti che costringono a convivere con odori nauseabondi (chiedere ai residenti a ridosso degli stabilimenti Ama di Rocca Cencia e Salaria). L’Europa vieta giustamente nuove discariche, i Cinque Stelle non vogliono inceneritori, la raccolta differenziata è appena qualche goccia nel mare. Vogliamo prenderne atto o continuare a sognare che i rifiuti ce li smaltiamo mettendoli ciascuno di noi sotto al tappeto? Una cosa è certa: in tutto il mondo gli inceneritori funzionano, le città sono pulite e gli impianti creano ricchezza. Solo qui i Cinque Stelle gli inceneritori non li vogliono (tranne poi rivolgersi a città che li hanno, come Parma), Roma è sporca e per trattare i rifiuti ci indebitiamo. Ciascuno tragga le sue conclusioni.