Elezioni della discordia. Per l’Istituto Cattaneo i 5 Stelle perdono voti, ma Grillo festeggia e dà del cialtrone a Renzi

I numeri dell'Istituto Cattaneo fanno litigare Pd e Movimento 5 Stelle. La ricerca svolta dagli esperti capovolge il senso delle elezioni amministrative.

I numeri dell’Istituto Cattaneo fanno litigare Pd e Movimento 5 Stelle. Sì, perché la ricerca svolta dagli esperti capovolge il senso delle elezioni amministrative. Sostenendo che i pentastellati sono in calo rispetto al 2013, mentre il Centrodestra e il Centrosinistra sono in risalita (in fondo all’articolo c’è il grafico pubblicato dalla Fondazione).

“Nel confronto più prossimo, e politicamente più pregnante, con le elezioni politiche del febbraio 2013, troviamo che il centro-destra recupera 4 punti percentuali, il centro-sinistra ne recupera circa 1, mentre i 5 Stelle ne perdono quasi 4 (occorre mettere nel conto che in tre capoluoghi nel 2016 il M5s non si è presentato, ma una simulazione ci ha mostrato che questo fatto non altera significativamente il risultato finale)”, si legge nella ricerca. “Questa analisi – aggiungono i ricercatori – ci dice che il successo del M5s a queste elezioni è evidente e significativo se si fa riferimento alle precedenti elezioni comunali; ma va aggiunto che si era già prepotentemente presentato sulla scena politica nelle elezioni del 2013, rispetto alle quali questa consultazione segna per i 5 Stelle un momento di stasi se non di arretramento”.

La polemica
Ma nel Movimento 5 Stelle il clima è quello della festa. questa analisi ci dice che il successo del M5s a queste elezioni è evidente e significativo se si fa riferimento alle precedenti elezioni comunali; ma va aggiunto che si era già prepotentemente presentato sulla scena politica nelle elezioni del 2013, rispetto alle quali questa consultazione segna per i 5 Stelle un momento di stasi se non di arretramento. ” Con 956.552 voti il MoVimento 5 Stelle si afferma come la forza politica nazionale più votata alle amministrative”, ha rivendicato Beppe Grillo sul proprio blog. “Al secondo posto, in via di estinzione, c’è il Pd con 953.674 voti, un risultato ben lontano da quello vaneggiato nel magico mondo di Renzie”.

Il Pd ha però colto l’occasione per replicare. “I numeri – si sa – hanno una loro testardaggine. E allora se vogliamo analizzare davvero il voto è bene tenerne conto.  Al voto andavano 24 comuni capoluogo. Il Pd ne ha vinti al primo turno 3 e arriva al ballottaggio in 17. Sono 4 quelli in cui siamo rimasti fuori”, ha scritto il presidente dei dem, Matteo Orfini.  Il Movimento 5 Stelle in 6 non è nemmeno riuscito a presentarsi, in 15 rimane fuori dal ballottaggio. Su 24 comuni capoluogo va al ballottaggio solo in 3: a Roma, Torino e Carbonia.  Fare il calcolo dei voti non è semplicissimo per la presenza di tante liste civiche, ma quello che è certo è che rispetto al 2013 il M5S perde mentre il centrosinistra cresce (fonte: Istituto Cattaneo).  La Lega scompare, Sinistra Italiana ha un risultato deludente (parole di Fassina, non mie)”, ha attaccato Orfini.

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Fonte: Istituto Cattaneo