Elezioni in Sicilia, Gela e Caltanissetta andranno al ballottaggio insieme ad altri tre comuni dei sette in cui si è votato. Affluenza in forte calo

Forte calo dell'affluenza alle amministrative in Sicilia dove hanno votato il 56,86% degli aventi diritto

Sicilia al voto per le comunali. In 5 comuni su 7 si andrà al ballottaggio. Dopo la chiusura dei seggi nei 34 comuni chiamati al voto per rinnovare sindaci e consigli si registra, in particolare, un forte calo dell’affluenza: ha votato il 56,86%, pari a 248.243 elettori su 436.567 aventi diritto. A Caltanissetta, unico capoluogo al voto, è andato alle urne il 56,70% degli elettori l’8,16% in meno rispetto alle precedenti comunali. A Castelvetrano, comune sciolto per mafia e feudo del boss Matteo Messina Denaro, il calo dei votanti è pesante: ha votato il 55,28% degli elettori, il 20% in meno delle precedenti comunali.

A Gela (Caltanissetta) ha votato il 58,40% degli elettori, il 10,20% in meno rispetto alle scorse comunali. Ad Aci Castello (Catania) ha votato il 58,41% dei chiamati alle urne, il 13,32% in meno rispetto alle scorse elezioni. A Roccamena (Palermo) ha votato il 40,18% degli elettori, il 17,32% in meno di quanti avevano votato alle ultime comunali. A Monreale (Palermo) il calo dei votanti è del 9,42% e a Mazara del Vallo (Trapani) del 7,72%.

A scrutinio ancora in corso, i dati parziali indicano una battuta d’arresto del M5S nei comuni dove il Movimento aveva vinto le ultime amministrative (Bagheria e Gela), un buon risultato della Lega anche se non sfonda rispetto alle piazze strapiene che avevano accolto Matteo Salvini e la buona affermazione dei candidati frutto delle “strane alleanze” fra centrodestra e centrosinistra.

A Bagheria, comune che non andrà al secondo turno, ha superato la soglia del 40% il candidato Filippo Tripoli (46%), sostenuto dal centrosinistra e da un pezzo di centrodestra, seguito dal candidato del centrodestra e della Lega, Gino Di Stefano (32%), mentre il M5s, che ha amministrato il comune negli ultimi cinque anni, con Romina Aiello si ferma intorno al 10%. Anche ad Aci Castello la sfida elettorale si risolve al primo turno: eletto il candidato appoggiato dal Pd e da liste civiche, Carmelo Camillo Scandurra, con il 53,74%. Scandurra ha battuto la candidata del centrodestra, Ignazia Clara Carbone che si è fermata al 30,88%.

A Caltanissetta andranno al ballottaggio Michele Giarratana (37% circa), appoggiato dal centrodestra, e Roberto Gambino (20%) del M5s; Oscar Aiello della Lega è quarto, dietro a Salvatore Messana del centrosinistra. Anche a Gela, sarà sfida al secondo turno tra Lucio Greco (37%), sostenuto dall’alleanza tra un pezzo di Forza Italia e Pd, e Giuseppe Spata (31%), candidato della Lega, appoggiato dal centrodestra e dai dissidenti di Fi. Il M5s, che aveva vinto cinque anni fa, con il candidato Simone Morgana, si ferma al 14% (quarto).

A Castelvetrano si sfideranno al ballottaggio Calogero Martire (29%) del centrodestra ed Enzo Alfano (28%) del M5s. Si ferma attorno al 17% invece Pasquale Calamia, candidato del Pd. A Mazara del Vallo andranno al secondo turno Salvatore Quinci (33%) sostenuto da liste civiche e Giorgio Randazzo (21,1%), il candidato della Lega. A Monreale il duello al ballottaggio sarà tra Alberto Arcidiacono (24%), autonomisti e Diventeràbellissima, e l’uscente Pietro Capizzi (23%), appoggiato da una parte del Pd e del centrodestra.

“Le amministrative in Sicilia – ha commentato il leader del M5S Luigi Di Maio – hanno ancora una volta dimostrato la solidità del M5S. Quando si gioca ad armi pari e anche gli altri corrono con una sola lista mostriamo tutta la nostra solidità, ma la grande soddisfazione è essere arrivati al ballottaggio nell’unico capoluogo di provincia al voto: Caltanissetta. Senza contare il ballottaggio nel Comune di Matteo Messina Denaro, Castelvetrano, a dimostrazione dei nostri anticorpi su legalità e lotta alla mafia. Il cambiamento continua”.

“Grazie ai siciliani perché mi hanno regalato – ha detto invece il leader della Lega Matteo Salvini -, ci hanno regalato, si sono regalati un’emozione, una voglia di cambiamento. E’ una scelta che solo a parlarne due-tre anni fa sarebbe stato fantascienza. Vuol dire che quello che facciamo al governo piace dal Nord al Sud”.