Elezioni roventi in Europa, il debutto di Trump, l’incognita voto in Italia. Benvenuti nel 2017 dei populismi contro le burocrazie

Ogni anno che inizia sembra essere quello decisivo per l’Italia così come per l’Europa. Ma, mai come il 2017, questo ragionamento è valido.

Ogni anno che inizia sembra essere quello decisivo per l’Italia così come per l’Europa. Ma, mai come il 2017, questo ragionamento è valido: i prossimi mesi saranno fondamentali per capire il destino dell’Unione, che rischia di veder scappare via alcuni soci fondatori del club. Come Italia, Francia e addirittura la Germania. Insomma, l’anno che è appena cominciato ha davanti a sé delle sfide epocali. Nel vero senso della parola perché possono cambiare un’epoca. A cominciare dalla forma che assumerà la Brexit. Ma un discorso simile vale per l’Italia: all’orizzonte si profilano le elezioni Politiche, anticipando la naturale scadenza della legislatura. La prima tappa è la sentenza della Consulta sull’Italicum. Poi si passerà agli osservati speciali Parigi e Berlino.

Elezioni roventi – La primavere europea sarà rovente. Ad aprire le danze c’è la piccola Olanda, possibile apripista alla risposta del popolo, o populista che dir si voglia, all’insopportabile burocrazia di Bruxelles. Il 15 marzo il leader nazionalista ed islamofobo Geert Wilders vuole battere l’avversario Mark Rutte, premier in carica in calo di consensi. Il piano di Wilders è quello di portare il Paese fuori dall’Ue, seguendo severe politiche sull’immigrazione. Non è certo una bella base di partenza, ma la sua crescita sta proseguendo di pari passo con l’incapacità dell’Ue a dare risposte. Il 23 aprile c’è un altro round: è in programma il primo turno delle Presidenziali in Francia. Marine Le Pen vuole portare il suo Front National alla guida dell’Eliseo. Tuttavia, la vera data da cerchiare in rosso è il 7 maggio, giorno del ballottaggio. Probabile che Le Pen se la vedrà con il candidato della destra gollista, l’ex premier François Fillon.

Italia-Germania – Sempre in questo periodo, poi, potrebbero tenersi le elezioni in Italia, sempre che il Governo Gentiloni non continui a tirare a campare. Il risultato elettorale è incerto. O meglio si presenta con una garanzia: i partiti euroscettici, Movimento 5 Stelle e Lega, sono in netta crescita di voti. E in molti prevedono la vittoria dei grillini, nonostante la difficile esperienza di governo a Roma. Di sicuro, comunque, si andrà alle urne per le Amministrative in quattro Comuni capoluogo di regione: Catanzaro, Genova, L’Aquila e Palermo. Ma anche in ventidue comuni capoluogo di provincia: Alessandria, Asti, Belluno, Como, Cuneo, Frosinone, Gorizia, La Spezia, Lanusei, Lecce, Lodi, Lucca, Monza, Oristano, Padova, Parma, Piacenza, Pistoia, Rieti, Taranto, Trapani e Verona. Un altro periodo caldo è il mese di aprile, quando si rinnoveranno i vertici delle grandi aziende pubbliche, da Eni a Terna, da Poste a Enel. In Europa, a chiudere il ciclo elettorale, c’è poi la Germania: a settembre Angela Merkel dovrà affrontare il voto più difficile della sua carriera. La destra nazionale di Alternative für Deutschland (AfD) sta diventando una vera e propria insidia: e la cancelliera potrebbe essere costretta a cambiare la propria agenda. Forse nemmeno la grossa coalizione con i socialdemocratici garantirà un esecutivo stabile a Berlino.

Battesimi di fuoco – Dopo tanta attesa il 20 gennaio Donald Trump diventerà ufficialmente il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America, concludendo la transizione con il presidente uscente Barack Obama. Il miliardario ha già lasciato intendere di voler cambiare radicalmente le politiche a Stelle e strisce. La curiosità è tanta vista la campagna elettorale scioccante condotta dal tycoon. Dall’1 gennaio, invece, il molto più mite portoghese António Guterres assumerà l’incarico di segretario generale delle Nazioni Unite, sostituendo Ban Ki-moon che ha terminato il proprio mandato. L’ex primo ministro di Lisbona è chiamato a un compito delicato: riformare un organismo, che lo stesso Trump ha definito un club per le chiacchiere. Infine c’è un esordio atipico, perché non riguarda una persona: sarà il primo anno della Brexit vera e propria. Nel senso che dopo il voto popolare bisognerà dare una direzione all’uscita di Londra dall’Ue. Al momento il cammino è abbastanza enigmatico, ma il volere dei britannici dovrà essere rispettato: sarà possibile toccare con mano le conseguenze della Brexit.

Grandi eventi – L’Italia entra ufficialmente nel consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Ma sarà anche protagonista per il G7 di Taormina, in calendario il 26 e 27 maggio. L’appuntamento è anche il vero grande debutto internazionale di Trump come presidente degli Stati Uniti. L’agenda si annuncia ricca, visti i delicati ingorghi economici e geopolitici. In agenda c’è poi il vertice Nato (la data è ancora da decidere), con sede a Bruxelles. Pure in questo caso il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, dovrà districarsi tra la diffidenza del nuovo inquilino della Casa Bianca e la dichiarata rivalità del presidente russo, Vladimir Putin. Infine, per la Banca centrale europea sarà un anno di passione: da un punto di vista pratico Mario Draghi da Francoforte dovrà monitorare l’andamento del Quantiative Easing. Ma d’altra parte sull’Eurotower sarà assediata – in senso metaforico – di chi è stufo dell’euroburocrazia.