Espresso, il risiko dei giornali locali. Il Centro, l’Alto Adige e La Nuova Sardegna rischiano di finire sul mercato

Il Centro, l'Alto Adige e La Nuova Sardegna rischiano di finire sul mercato con la nascita del nuovo super polo editoriale tra Espresso e Itedi

Vendere alcune testate locali o abbassare la tiratura dei giornali. Alternative non ce ne sono per il nuovo super polo editoriale che nasce dalla fusione di Espresso e Itedi, la società editrice di Stampa e Secolo XIX. Il limite di legge, infatti, impone un tetto massimo del possesso del 20% della tiratura complessiva dei giornali. Oggi, sommando le copie di tutti i quotidiani che fanno capo alle due aziende editoriali, si arriva al 23%. Ecco perché le possibilità all’orizzonte sono due. E, a quanto pare, sta prendendo quota la possibilità di mettere in vendita alcuni degli appetibili quotidiani locali del Gruppo. I tre maggiori indiziati a finire sul mercato sono Il Centro, La Nuova Sardegna e l’Alto Adige. L’editore, già in passato, ha rassicurato le aziende ribadendo che entro il primo trimestre 2017 la tiratura rientrerà nei limiti. Stiamo parlando di 50-60 mila copie in eccesso che non permettono di rispettare il parametro del 20%. Il Gruppo Espresso, però, ha rinviato calcoli più dettagliati a fine anno quando ci sarà la tiratura di riferimento per il 2016. Intanto, però, i quotidiani locali stanno cominciando a solleticare possibili acquirenti. Sulla strategia del nuovo polo editoriale potremmo saperne di più entro il 30 luglio. Data entro cui Espresso e Itedi prevedono di firmare accordi definitivi sull’integrazione tra i due gruppi. Manifestazioni d’interesse all’acquisto sarebbero già arrivate per Il Centro. E le preoccupazioni dei giornalisti abruzzesi sono venute fuori in un’infuocata assemblea di redazione che ha portato alla sottoscrizione di un documento per chiedere alla proprietà del giornale di scongiurare la vendita. L’allarme era scattato dopo un incontro tra il comitato di redazione del giornale e i vertici del gruppo Espresso. Anche sindacato e Ordine dei giornalisti hanno espresso “preoccupazione per la possibilità che vengano messe a rischio autonomia e indipendenza della testata”. Il Centro, che diffonde oltre 15mila copie (la tiratura supera le 20mila), ha da poco festeggiato i 30 anni ed è rimasto l’unico quotidiano cartaceo nato in Abruzzo. Senza dimenticare che nel 2014 Il Tempo ha chiuso la redazione abruzzese e Il Messaggero ha ridotto l’organico. Questioni non secondarie che fanno del Centro un prodotto editoriale ambito. Tanto che tra i primi nomi di chi ci starebbe facendo un pensierino è spuntato pure il gruppo Toto, attivo nelle costruzioni e nelle rinnovabili.