Faccia a faccia Mattarella-Salvini. L’immigrazione al centro del confronto. I temi della magistratura e dei fondi al partito fuori dall’udienza al Colle

Immigrazione, sicurezza, terrorismo, confisca dei beni ai mafiosi e il dossier libico.  E “ovviamente, escluse dall’oggetto del colloquio valutazioni o considerazioni su decisioni della magistratura”, come sottolineato più volte dal Quirinale. Questi i temi al centro dell’udienza, poco più di una mezz’oretta, che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concesso al ministro degli Interni Matteo Salvini.

“E’ stato un incontro utile, positivo, costruttivo”,  il titolare del Viminale non risparmia gli aggettivi, all’uscita della riunione. Una chiacchierata “molto cordiale”, il commento più stringato del Colle. Insomma, la settimana politica avrebbe dovuto aprirsi all’insegna delle tensioni registrate nei giorni scorsi, con il leader del Carroccio che aveva sparato ad alzo zero contro ”una certa magistratura” a suo dire “politicizzata” e la connessa richiesta di un incontro sul tema con Mattarella, ed ecco che tutto si smorza. Del resto la richiesta era stata accolta dal Quirinale, ma con al centro un copione totalmente differente. Salvini poi, nella sua battaglia contro le toghe, non aveva trovato neanche la sponda del Movimento Cinque Stelle, che sul tema ha mostrato un atteggiamento di prudenza , ribadendo sia con il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che con il vicepremier Luigi Di Maio, che le sentenze si rispettano. Difficile poi, che nel vertice a due, il tema dell’embargo dei conti correnti del Carroccio non sia stato nemmeno sfiorato, ma una cosa è certa: dal Colle, sul tema, Salvini non ha ricevuto e non riceverebbe mai qualsivoglia placet. Questo il capitolo riguardante le discussioni probabili. Per quanto riguarda quelle sicuramente trattate,  il faccia a faccia si è soffermato prevalentemente sulla strategia messa in atto dal Viminale nei confronti di rifugiati e immigrati.

L’argomento, in questi giorni già materia di innumerevoli precisazioni  tra le competenze imputabili al ministero dell’Interno e quelle imputabili a quello dei Trasporti, ha visto aprirsi un ulteriore capitolo, questa volta tra Salvini e il ministro della Difesa Elisabetta Trenta. Il motivo? Il leader del Carroccio, sarebbe per chiudere i porti anche alle navi militari di soccorso ai naufraghi,  mentre la titolare del dicastero preposto all’amministrazione delle forze armate, è decisa a difendere le sue prerogative sulla missione Sophia. E Mattarella, che è anche il capo delle forze armate italiane, avrebbe chiesto rassicurazioni al vicepremier proprio su questa diatriba interna all’Esecutivo. L’impressione è che, anche sul dossier riguardante le navi militari, le differenti posizioni all’interno dell’universo giallo-verde si smusseranno .  Ma non subito.

D’altro canto, Salvini oggi aveva in agenda anche un incontro a Palazzo Chigi con il premier Conte, il vice premier Di Maio, il numero uno del Mef  Tria e la stessa Trenta, con l’obiettivo di preparare la linea italiana in vista del prossimo vertice Nato di Bruxelles. Peccato che la titolare della Difesa non si sia presentata all’incontro. “Il governo lavora e agisce con una sola voce e su questo è assolutamente compatto”, ha gettato acqua sul fuoco il leader del Carroccio all’uscita della riunione .  E la Trenta? “non c’era oggi, neanche in spirito”, ha tagliato corto Salvini. La pax-Sophia è ancora da venire.