Faccia a faccia Trump-Putin. Prove di disgelo ad Helsinki. Il capo del Cremlino smonta il Russiagate: “Nessuna interferenza nelle elezioni Usa”. The Donald: “Ci credo”. Proteste in città

In apertura Trump ha riconosciuto le frizioni tra i due Stati negli ultimi anni, lasciando però sperare in sostanziali passi in avanti per i rapporti futuri

Donald Trump e Vladimir Putin nel summit di Helsinki provano a smontare il Russiagate. Dopo la prima parte del cerimoniale con presenza soltanto degli interpreti oltre a quella dei due presidenti, una riunione a cui hanno preso parte le rispettive delegazioni. L’incontro è durato due ore.  “Credo sia un buon inizio, un inizio molto buono”,  ha commentato Trump alla fine dell’incontro. In apertura Trump ha riconosciuto le frizioni tra i due Stati negli ultimi anni, lasciando però sperare in sostanziali passi in avanti per i rapporti futuri.

I due presidenti hanno smentito le teorie sulle interferenze nel voto Usa. “La Russia non ha mai interferito né mai interferirà negli affari interni americani, incluse le elezioni – ha affermato Putin – qualsiasi materiale dovesse venire alla luce, lo potremmo analizzare insieme, attraverso i gruppi sulla sicurezza informatica. Dobbiamo ricostruire le fondamenta dei rapporti tra i nostri paesi e trovare il modo di metterli sui binari della crescita. Comunque siamo molto contenti di questo incontro, di solito i nostri colloqui in contesti internazionali erano stati molto più brevi. Ho la sensazione che io e Trump iniziamo a capirci molto meglio adesso”. Semrep sul Russiagate Trump ci ha tenuto a dire la sua: “L’inchiesta è stata un disastro, ci ha tenuto separati, è una farsa. Ancora dobbiamo trovare le prove. E’ stata una campagna elettorale onesta. Ho battuto correttamente Hillary. Il Russiagate ha messo in difficoltà le relazioni delle due più importanti potenze nucleari”.

Città blindatissima in occasione dello storico incontro anche perché non sono mancate le proteste. In piazza sono scesi, infatti, migliaia di manifestanti a favore dei diritti umani. Il maggior quotidiano finlandese Helsingin Sanomat ha comprato gli spazi per 300 manifesti lungo la strada dall’aeroporto di Helsinki fino al centro città, in cui si legge: “Signor presidente, benvenuto nella terra della stampa libera»”. Messaggio rivolto sia a Trump che a Putin.

Sempre in queste ore a Helsinki è andata in scena protesta per i diritti gay in Cecenia. Gli attivisti Lgbtq hanno proiettato sui muri del palazzo presidenziale finlandese messaggi contro la persecuzione degli omosessuali in Cecenia. Gli attivisti hanno chiesto ai due presidenti di intervenire per bloccare la persecuzione.