Farmacie nel mirino dei balordi. Assalto fatale in provincia di Palermo: uccisa la titolare

di Monica Tagliapietra

Pagano ancora i farmacisti. E in tempi di crisi e di disperazione, quando l’insegna di un esercizio dove si lavora per la vita diventa il bersaglio di chi cerca la morte, le farmacie versano il tributo più alto: l’ennesimo sacrificio del titolare. L’ultimo caso è di ieri sera. A Blufi, un paesino di appena mille abitanti nell’entroterra Palermitano, dove tutti si conoscono, Giuseppina Jacona, 79 anni, era l’amatissima farmacista. Fare il suo lavoro non era facile in quell’avamposto di frontiera dove d’inverno bisogna affrontare le strade scoscese e innevate per arrivare al primo ospedale che si trova a Petralia. La dottoressa Jacona è stata sgozzata da due balordi mentre tentavano di rapinare la farmacia di corso Italia. Gli assassini sono un cinquantenne, che sarebbe dovuto essere agli arresti domiciliari, Angelo Porcello, e Gandolfo Giampapa, 18 anni: due generazioni che si incontrano in quel territorio delle criminalità di provincia che appiattisce anche le età.

Difesa disperata
La donna, nonostante i suoi 79 anni, ha tentato di reagire. Non poteva immaginare che facessero sul serio, e invece l’hanno colpita a morta tagliandole la gola. Erano le 18.30 quando i due sono entrati nella farmacia, a volto scoperto, armati di coltello. Una circostanza che inquieta: non potevano pensare di non essere riconosciuti dalla stessa vittima, e proprio per questa ragione, probabilmente avevano già deciso di uccidere la donna e dileguarsi col bottino. Il più giovane dei due rapinatori è stato subito agguantato dai carabinieri, il suo complice è riuscito a dileguarsi. Ma alcuni testimoni l’hanno notato: non poteva certo passare inosservato uno che si aggira per strada nonostante fosse ai domiciliari, come tutti sapevano. E così gli uomini dell’Arma hanno impiegato pochi minuti per arrestarlo, giusto il tempo di raggiungere la casa di Porcello, dove era già rientrato. Sarebbe stato lui a sferrare il colpo mortale. I due sono rimasti a lungo nella caserma dei carabinieri, dove sono stati interrogati. Le indagini coordinate dal pm Vincenzo Cefalo della procura di Termini Imerese non sono però già concluse.

Il dolore di Federfarma
“Giuseppina Iacona – ha detto Roberto Tobia, presidente di di Federfarma Palermo, che la conosceva – era un esempio di dedizione al lavoro e di serietà professionale: una vita dietro il banco le aveva conquistato la simpatia e l’affetto di tutti. Nei piccoli territori abbandonati a se stessi, una farmacia è spesso l’unico presidio di assistenza pubblica in piccoli territori talvolta abbandonati a se stessi. Se in una grande città come Palermo ci siamo rassegnati a essere il “bancomat” della criminalità subendo quotidianamente rapine, aggressioni e vandalismi, in provincia questa è una novità gravissima da non sottovalutare”. Criminalità che non risparmia alcuna area del Paese. Basti pensare che a Roma – dove le farmacie sono circa 700 – le rapine sono una circostanza continua.

L’allarme a Roma
Il ripetersi, con preoccupante frequenza, di atti criminali messi a segno contro le farmacie è drammatico, mette da tempo in guardia Franco caprino, presidente di federfarma Roma e Lazio. Si tratta per lo più di rapine a mano armata compiute a tutte le ore del giorno e della notte, con l’uso di ogni genere di arma: pistole, taglierini, e perfino asce e fucili a canne mozze. Per questo, continua Caprino, “servono interventi mirati ed un maggior controllo del territorio, per arginare questo preoccupante fenomeno, e su questo richiamiamo l’attenzione delle Autorità competenti. A Roma si è toccata anche una media di due rapine al giorno. E alcune farmacie sono state prese di mira più volte nell’arco di pochi giorni. Così non si può andare avanti – ha aggiunto il rappresentante dei farmacisti – che ha spiegato come molti associati vivano nel terrore per loro stessi e per i clienti”.