Farsa d’Egitto. La famiglia Regeni a Gentiloni: “Il Governo reagisca a questa messa in scena”

Sale l’indignazione e il clima di tensione sull’asse Italia-Egitto. L’ultima versione del regime secondo cui a uccidere il ricercatore friulano sarebbe stata una banda di sequestratori non convince proprio nessuno. E così dopo l’indignazione politica è arrivata quella ufficiale della famiglia del ragazzo sparito il 25 gennaio in Egitto e poi massacrato. Sul profilo Facebook della sorella, Irene Regeni, è stata pubblicata una foto della famiglia Regeni che espone la bandiera di Amnesty International con la scritta “Verità per Giulio Regeni”. Oltre alla sorella ci sono il papà Claudio e la mamma Paola, nel giardino di casa. Per Ennio Scridel sindaco di Fiumicello la pista secondo la quale Giulio sarebbe stato ucciso da una banda di sequestratori sembra l’ennesimo tentativo di dare un contentino.

LA NOTA DELLA FAMIGLIA – “Siamo feriti ed amareggiati dall’ennesimo tentativo di depistaggio da parte delle autorità egiziane sulla barbara uccisione di nostro figlio Giulio che, esattamente due mesi fa, veniva rapito al Cairo e poi fatto ritrovare cadavere dopo otto giorni di tortura”, affermano in una nota i genitori di Giulio, “Siamo certi della fermezza con la quale saprà reagire il nostro governo a questa oltraggiosa messa in scena che peraltro è costata la vita a cinque persone – conclude – così come sappiamo che le istituzioni, la nostra procura ed i singoli cittadini non ci lasceranno soli a chiedere ed esigere verità. Lo si deve non solo a Giulio, ma alla dignità di questo Paese”.