Buchi capitolini. Fiera di Roma e il commissario Tronca sono in guerra. Ora si studia la vendita in blocco

La situazione in cui versa la Fiera di Roma non potrebbe essere più disperata. E ora è arrivata anche la sconcertante conferma

L’extrema ratio è più che mai in ballo. Anche se è in atto un incredibile gioco delle parti per cercare di fare pressioni sul commissario del Campidoglio, Francesco Paolo Tronca. La situazione in cui versa la Fiera di Roma non potrebbe essere più disperata. Dopo una conferenza stampa in cui i vertici della Fiera, in testa l’amministratore Pietro Piccinetti, hanno provato a illustrare i progetti futuri, quasi a esorcizzare l’eventualità del collasso finanziario, La Notizia ha raccolto la conferma della soluzione draconiana che potrebbe arrivare a breve, ovvero la vendita di tutta la nuova Fiera che sorge sulla Roma-Fiumicino. Finora, invece, si è sempre parlato di vendere solo le aree della vecchia Fiera, quella su via Cristoforo Colombo, per far fronte ai debiti contratti con Unicredit all’epoca della costruzione della nuova Fiera.

LE POSIZIONI – Ad ammettere l’ipotesi è stato Luca Voglino, presidente di Investimenti spa, la società pubblica proprietaria delle aree che detiene il controllo della Fiera Roma srl. “Io ho sul tavolo richieste d’acquisto scritte solo per le aree della nuova Fiera di Roma”, ha rivelato a La Notizia, “per questo motivo ho sottoposto l’ipotesi ai soci di Investimenti spa”. I quali, per inciso, sono Camera di commercio di Roma (58,5%), Comune di Roma (21,7%), Regione Lazio (9,8%) e Lazio Innova (9,8%). Questi, ha continuato Voglino, “hanno però respinto l’ipotesi di cessione della nuova Fiera”. Come dire: per adesso Investimenti spa vuole continuare a scommettere sulla Fiera di Roma nella speranza di riuscire a vendere le vecchie aree e pagare così i debiti con Unicredit. Ancora Voglino, però, ha fatto presente che “occorre vedere che cosa intende fare la banca”. Se cioè è disposta a concedere altre dilazioni, magari di fronte al perfezionamento dell’iter burocratico per la cessione delle aree sulla via Colombo, o se preferisce la linea delle intransigenza. In quest’ultimo caso, ha aggiunto il presidente di Investimenti spa, “con la vendita della nuova Fiera si ripagano i debiti con la banca”. I quali ammontano a circa 200 milioni.

IL PREGRESSO – Nel frattempo Voglino, si dice non senza travagli interiori, ha fatto ricorso al Tar contro il Campidoglio per ottenere un commissario ad acta che trasmetta alla Regione Lazio la delibera di valorizzazione delle vecchie aree della Fiera, atto indispensabile a reperire compratori. I legali di Investimenti, infatti, ritengono che sia un semplice atto amministrativo. Mentre i legali del Campidoglio avrebbero detto a Tronca che è un atto politico, da rinviare al prossimo sindaco. Il Tar deciderà il prossimo 17 maggio. Ma una domanda resta: perché Investimenti ha tanta fretta, viste le elezioni in arrivo? Voglino dice che non si possono conoscere gli orientamenti in materia di Unicredit, del Tribunale e del nuovo sindaco. Mentre la Fiera è sull’orlo del collasso. O forse è uno dei tanti giochi delle parti.

Tw: @Ssansonetti