Fiorentini su di giri contro Renzi. Il mondiale di ciclismo manda in tilt la città. I problemi maggiori per i disabili. E il sindaco finisce nella bufera

Firenze paralizzata dai mondiali di ciclismo. Viabilità modificata, traffico in tilt e vivibilità della città a rischio. Un altro colpo per il sindaco Matteo Renzi, accusato negli ultimi tempi di prestare sempre meno attenzione alla sua amata città. E se la polemica, avviata da Piero Pelù, sulle buche nelle strade cittadine è stata giudicata per certi versi molto pretestuosa, la nuova denuncia arriva dal Codacons. L’associazione che difende i consumatori ha raccolto fiumi di lettere di protesta in cui molti fiorentini si sono lamentati delle grosse difficoltà negli spostamenti. “La manifestazione organizzata a Firenze, come previsto, sta avendo ripercussioni sul fronte della viabilità, del traffico e della vivibilità della città”, spiega l’associazione, “gli abitanti subiscono il danno di una forte limitazione della libertà di circolazione, ma a fare le spese maggiori di tale situazione sono i disabili, coloro cioè che si muovono in carrozzina o hanno difficoltà motorie tali da rendere difficoltosi gli spostamenti, e che oggi, oltretutto, trovano strade chiuse e percorsi deviati”. A dire il vero il sindaco nei giorni scorsi aveva anche invitato a utilizzare l’auto il meno possibile negli spostamenti, ma ciò che il Codacons critica maggiormente è proprio l’aver causato spiacevoli incovenienti alle persone che hanno delle difficoltà: “Capiamo l’importanza di organizzare i mondiali di ciclismo a Firenze”, prosegue l’associazione, “ma il sindaco Renzi non può dimenticare le esigenze dei più deboli. Per questo il Codacons chiede oggi al sindaco di Firenze di indennizzare i cittadini disabili per i disagi subiti nei giorni della manifestazione sportiva, riconoscendo loro un risarcimento pari a 100 euro ciascuno”. E ironia della sorte, intervenendo oggi ad Omnibus, Renzi ha utilizzato proprio la similitudine delle biciclette per dire la sua sull’esecutivo: “Il governo Letta-Alfano è come una bicicletta: sta in piedi se corre, se resta fermo cade”. Un frase non troppo felice, visto che poco dopo proprio le biciclette hanno mandato in tilt la sua città.