Formigoni è ai domiciliari ma sabato parteciperà a un comizio per il No al Referendum. Crimi: “Sembra una barzelletta, invece è la triste realtà. L’ennesima ragione per votare Sì”

Il variegato fronte per il No si arricchisce ogni giorno di nuovi improbabili personaggi. Il No è ovviamente quello al taglio delle poltrone, con il quale i cittadini il 20 e 21 settembre potranno esprimere la loro – legittima – contrarietà votando al referendum confermativo sulla riforma che prevede la riduzione del numero dei parlamentari. Definirli “nuovi” oggettivamente fa un po’ sorridere, visto che si tratta per lo più di vecchie conoscenze della politica, che fra i Palazzi del potere, romani e non, ci hanno passato una vita. Non sempre specchiata, oltretutto. L’ultimo soggetto che di diritto si è conquistato una delle prime posizioni nella classifica dei dieci “campioni” più improbabili a difesa dello scranno, è l’ex governatore lombardo Roberto Formigoni attualmente agli arresti domiciliari, in quanto ultrasettantenne, per scontare la condanna a 5 anni e 10 mesi per corruzione nel processo Maugeri-San Raffaele.

Le due ore quotidiane in cui i giudici gli hanno concesso di uscire, il Celeste le impiegherà sabato 12 settembre per andare ad esporre le sue ragioni alla Maratona in piazza San Babila a Milano “Dieci ore per il No” organizzata, ironia della sorte, proprio dai suoi più feroci avversari ai tempi della sua (lunga) permanenza al Pirellone: i radicali. “Meno parlamentari vuol dire più potere ai capibastone dei partiti”, argomenta con fervore il difensore degli scranni. E chi più di lui se ne può intendere, dato che sono stati ben sei i suoi mandati tra Camera e Senato più i quattro come governatore della Lombardia. “Incredibile: Formigoni è agli arresti domiciliari e va in piazza a fare comizi durante l’ora di permesso. Sembra una barzelletta, invece è la triste realtà” ha commentato il capo politico del M5S, Vito Crimi. aggiungendo che è “l’ennesima, ragione per votare Sì al referendum”.

Del resto Formigoni ha detto di sfruttare “tutti i santi giorni ogni minuto delle due ore concesse per uscire, incontrare la gente e tenere rapporti sperando di poterlo fare un giorno anche di più”. Ottimo, ci fa piacere che “giri, veda gente, faccia delle cose” (cit.). Chissà se fra questa “gente” sarà contento di alternarsi sul palco della maratona proprio con quel Lorenzo Lipparini, oggi assessore in quota radicali nella giunta Sala, che nel 2010 chiese e ottenne di controllare i moduli con le firme necessarie a candidare alla presidenza della Regione Formigoni, Pezzotta e Penati e presentando un esposto alla Corte d’Appello dove denunciava irregolarità nella documentazione della lista di Formigoni. Ma il tempo passa e le vecchie ruggini si dimenticano.

“Non so chi l’abbia invitato, ma non è una riabilitazione, Formigoni è uno dei tanti e staremo a sentire cosa ha da dire. Oggi possiamo condividere un’iniziativa senza disagio”, si schernisce Lipparini, “Non si nega la parola a nessuno, noi ascoltiamo tutti.”. Ci mancherebbe altro, la libertà di parola è nella nostra Costituzione e l’ex governatore può dire la sua come chiunque altro. Quantomeno curioso però che i campioni del No siano, fra gli altri, Pierferdinando Casini, che con 37 anni consecutivi da deputato o senatore è attualmente il politico più longevo del Parlamento: “Vedo molti convertiti dell’ultima ora, ma io ho votato sempre No in Parlamento e non cambio idea”. In questo caso no, ma politicamente non si può dire lo stesso visto che è stato eletto negli anni sia grazie alla destra che alla sinistra. E che dire dell’ex ministro socialista Claudio Martelli attualmente direttore del giornale Avanti! ma con un ben noto e robusto background politico, presentato nei talk tv come “giornalista”. Che dire, una bella compagnia di giro.