Forza Italia è alla frutta. Volano gli stacci anche tra gli irriducibili. Azzurri ormai senza una guida

C’è un risultato che va oltre l’elezione dei tre giudici per la Corte costituzionale. Perché l’infinita partita della Consulta rischia di rappresentare il vero punto di non ritorno per Forza Italia. Un partito già ridotto ai minimi termini dopo l’addio di Alfano, Fitto e Verdini, e che adesso deve fare i conti con una spaccatura interna senza precedenti. Che non a caso, corrisponde nel periodo peggiore di consensi, gli ultimi sondaggi non attribuiscono agli azzurri consensi superiori al 10%, oltre alle casse vuote del partito che nei giorni scorsi è stato costretto a licenziare in blocco tutti i dipendenti. Detto questo sembra chiaro che dietro l’ultima spaccatura e il naufragare della trattativa con il Partito democratico sulla Corte costituzionale non può esserci soltanto la sfuriata di Brunetta in Aula che ha attaccato duramente il presidente del Consiglio. Ma c’è un partito alla deriva, senza più una guida che non riesce neanche a tenere una linea comune sulle decisioni da adottare. Come dimostrerebbe anche la frattura insanabile tra i due capigruppo di Camera e Senato, Brunetta e Romani. Il capogruppo al Senato Romani ha intestato il fallimento della trattativa sulla Consulta a Brunetta: “Tutta colpa sua”.

PARTITO ALLO SBANDO
Per salvare le apparenze, però, in casa Forza Italia parlano di “inciucio” Pd-Cinque Stelle. La controreplica parla, invece, di accordo per uscire dalla palude e restituire al Parlamento e alla Corte costituzionale piena operatività. Insomma un accordo per il bene delle istituzioni. Ognuno la vede dalla parte che più gli fa comodo. Il dato innegabile è lo schiaffo ricevuto da Forza Italia che ha fatto saltare dalla sedia anche Silvio Berlusconi che si sta preparando a un’opposizione dura e pura contro il Governo Renzi. Dicendosi pronto alle barricate assolute nei confronti di un esecutivo che nei giorni scorsi aveva già definito “illegittimo”. Non si è fatta attendere la replica del premier che ai microfoni del Tg5 non ha chiuso la porta a Forza Italia: “Bisogna capire se ci sono ancora i moderati nel centrodestra, quando vedo Brunetta urlare dalla mattina alla sera me lo chiedo, ieri l’altro Brunetta ha detto cose offensive e insultanti. Più che discutere di posti bisogna capire se all’interno del centrodestra si preferisce seguire la linea demagogica, urlare su tutto e perdere voti o se vogliono tornare alla ragione: noi siamo disponibili ad avere un confronto”.

UN ALTRO ADDIO
Secondo i bene informati sarebbe a un passo un’altra defezione in casa Forza Italia. Perché il deputato Antonio Angelucci sarebbe pronto a passare con il gruppo parlamentare di Verdini. Un passaggio non casuale per il re delle cliniche private nonché dei parlamentari più assenti in Aula, perché proprio nella legge di Stabilità è stata inserita l’estensione della spesa per i grandi gruppi della sanità privata. Di cui usufruirebbe anche Angelucci. Uno che, a quanto pare, tramite Verdini, può avere a Palazzo Chigi tutto l’ascolto che vuole. Nonostante sia l’editore di Libero, uno dei tre giornali presenti nella black list di Renzi.