Forza Italia ricomincia da Letta. Il Gran Ciambellano per scordare la Rossi

La Restaurazione berlusconiana ha il volto di Gianni Letta, che all’alba degli 81 anni è tornato sulla scena per evitare una guerra senza quartiere

Adesso ci saranno due segnali infallibili per capire se davvero il Vecchio Cerchio magico ha scalzato il Nuovo Cerchio magico: se torna Marinella Brambilla, la mitica segretaria di Silvio Berlusconi, e se l’agenda del Cavaliere verrà sottratta a Maria Rosaria Rossi, “la badante” per chi non la ama (e in Forza Italia sono tanti). Ma soprattutto, la Restaurazione berlusconiana ha il volto levigato e i modi felpati di Gianni Letta, che all’alba degli 81 anni è tornato sulla scena per evitare che Forza Italia sprofondi in una guerra senza quartiere tra colonnelli e “ragazzine”, come Denis Verdini chiamò con un certo disprezzo, al momento di andarsene, la Rossi, Francesca Pascale e Alessia Ardesi.

RITORNI – Certo, c’è chi dice che in realtà Letta non se ne sia mai andato e che abbia continuato a tenere i collegamenti tra il Cavaliere e Matteo Renzi, Luca Lotti, Maria Elena Boschi e Sergio Mattarella. Ma adesso, con il fondatore di Forza Italia fuori combattimento per un paio di mesi, le regole d’ingaggio dell’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio sono cambiate. La svolta è andata in scena giovedì scorso, quando Berlusconi, appena ricoverato tra le mura amiche del San Raffaele di Milano, ha voluto incontrare Gianni Letta e Niccolò Ghedini per quattro ore. Un summit in piena regola, al quale ha in parte partecipato anche la figlia Marina, nel corso del quale si è parlato di Forza Italia. Il Cavaliere ha finalmente ascoltato la figlia, irritata per come le tre “ragazzine” avevano gestito l’agenda del padre facendogli, a suo dire, rischiare la vita, e ha di fatto consegnato le chiavi di Forza Italia a Ghedini e Letta, anche su consiglio di Fedele Confalonieri. Ovviamente nessuno ha fatto comunicati, ma che sia stato proprio Letta senior, martedì mattina, a dare per primo all’esterno la notizia che l’operazione al cuore era andata bene è stato il segnale che tutta Forza Italia, e non solo l’inner circle berlusconiano, in qualche modo si aspettava. Il segnale che il Gran Ciambellano è tornato.

LA STRATEGIA – In questo contesto sfiora il surreale il golpe fuori tempo massimo tentato il giorno dell’intervento chirurgico da alcuni colonnelli del partito come Paolo Romani, Altero Matteoli e Gianfranco Miccichè. I tre hanno sferrato un duro attacco a Maria Rosaria Rossi sulla gestione di Forza Italia, ma forse non sapevano di colpire una tigre già molto indebolita. E comunque i giochi erano già fatti: d’ora in poi comandano Letta e Ghedini. Il punto però è un altro. Comandano per fare che cosa? Tutto o quasi dipende da come andrà il ballottaggio di Milano, si è lasciato scappare detto negli ultimi giorni il duo Letta-Ghedini con un forzista di quelli che s’era allontanato durante la gestione Rossi. Se Stefano Parisi riuscirà a vincere, vorrà dire che il sogno di un centrodestra unito ha ancora un senso e con esso anche Forza Italia. Si tratterà solo di aspettare il ritorno di Silvio. Se invece vincerà il renziano Giuseppe Sala ci sarà soltanto una cosa da fare: gestire al meglio la liquidazione di un partito che ormai da solo prende il 5-6% e che alle prossime politiche Berlusconi potrebbe anche decidere di far scomparire. Anche perché per le sue aziende sarebbe più utile appoggiare direttamente Renzi. Anche per questa seconda operazione la coppia Ghedini-Letta sembra davvero la più idonea.