Francia di nuovo nel terrore. L’Isis assalta una chiesa e sgozza un prete. Uno dei due attentatori era ai domiciliari

Francia ancora nel caos. Questa volta il teatro dell'orrore è una chiesa a Rouen dove sono stati presi in ostaggio un parroco, due suore e numerosi fedeli

Francia ancora nel caos. Questa volta il teatro dell’orrore è una chiesa dove sono stati presi in ostaggio un parroco, due suore e numerosi fedeli. I fatti nella Chiesa di Saint-Etienne-du Rouvray, vicino Rouen in Normandia. Gli assalitori, due uomini armati di coltello sono stati uccisi. I due sono entrati dalla porta posteriore della Chiesa durante la messa mattutina.

Sono stati uccisi dalle forze speciali di polizia dopo avere “sgozzato un sacerdote e ferito tre persone, di cui una gravemente”, presi in ostaggio durante la messa. Armati di coltelli, nel corso dei circa 50 minuti di sequestro prima dell’intervento delle teste di cuoio due uomini, definiti “squilibrati” da un’altra suora che ha dato l’allarme, hanno fatto irruzione nella chiesa nel dipartimento di Seine-Maritime intorno alle 9.40, entrando dal retro. I due killer erano francesi nati proprio a Rouen. Altre due persone sono state fermate perché ritenute collegate all’attacco di questa mattina.

Durante l’attacco hanno gridato due parole inequivocabili: “Daesh” e “Allah Akbar”. Uno di loro, riferiscono alcuni testimoni, aveva la barba e indossava una chachia, copricapo tunisino. Isis ha rivendicato l’atto: “Gli esecutori dell’attacco a una chiesa in Normandia, in Francia – scrive l’agenzia di propaganda, Dabiq – sono due soldati dello Stato islamico e hanno eseguito l’operazione in risposta agli appelli di colpire i paesi della coalizione crociata”. Il procuratore di Parigi, poi, ha spiegato in serata che “si sono scagliati contro la polizia. Uno di loro aveva una fascia esplosiva in alluminio e tre coltelli, l’altro terrorista aveva una fascia con un ordigno esplosivo”. Ma non solo: i due assalitori pare abbiano usato gli ostaggi come scudi umani.

Le indagini sul caso, che avviene a dodici giorni dalla strage di Nizza, sono state affidate all’antiterrorismo, ma iniziano ad emergere dettagli sui killer, entrambi “francesi nati a Rouen“, come riferisce Bfmtv.

Uno dei due terroristi è stato formalmente identificato in Adel Kermiche, 19 anni, noto ai servizi antiterrorismo per aver tentato di raggiungere la Siria nel 2015, scarcerato nel marzo scorso e in libertà vigilata con braccialetto elettronico, come ha confermato in serata il procuratore Molins, aggiornando sullo stato dell’indagine. Molins ha tenuto a sottolineare come la scarcerazione di Kermiche, disposta da un giudice istruttore, fosse stata avversata dalla Procura. Il secondo attentatore, ha aggiunto Molins, non è ancora stato identificato. Nell’ambito delle indagini, ha aggiunto il procuratore, un ragazzo di 17 anni, nato in Algeria, è stato posto in stato di custodia cautelare. “Si tratta del fratello minore di un uomo partito per la Siria nella primavera del 2015 con i documenti di identità di Adel Kermiche”.

Finito il blitz delle teste di cuoio, il presidente Francois Hollande – che è nato a Rouen, a una decina di chilometri dal luogo in cui è avvenuto il sequestro – è arrivato sul posto insieme al ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve. “Daesh ci ha dichiarato guerra” e “siamo ancora una volta di fronte a una prova gravissima. La minaccia rimane molto elevata – ha detto il presidente francese, che dopo il massacro sulla Promenade des Anglais ha deciso di prorogare per altri sei mesi lo stato di emergenza -. I terroristi non rinunceranno a nulla se noi non li fermeremo. Dobbiamo restare uniti”. Poi ha ricordato che a commettere “l’ignobile” attentato sono stati “due terroristi che si sono definiti del Daesh“.

Il sacerdote si chiamava Jacques Hamel, aveva 84 anni ed era il prete ausiliario della parrocchia.