La battaglia navale delle Ong. Nel Mediterraneo stanno operando tre navi. Puntano tutte verso le coste italiane. Salvini tira dritto: “Sono trafficanti di esseri umani”

Le Ong sfidano Matteo Salvini con tre navi in mare. Attualmente stanno operando il veliero “Alex & co” di Mediterranea Saving Humans, salpato martedì in sostituzione della nave “Mare Jonio”, sotto sequestro nel porto di Licata, la “Open Arms” della spagnola Proactiva Open Arms e la “Alan Kurdi” della tedesca Sea Eye. E tutto questo potrebbe essere solo l’inizio, perché il riacutizzarsi della guerra civile in Libia potrebbe spingere migliaia di migranti a lasciare, via mare, il Paese africano ormai fuori controllo. Ma il ministro dell’Interno avverte: “Siamo di fronte a trafficanti di esseri umani”.

Ieri la barca a vela “Alex” ha salvato 45 migranti in difficoltà e ora si trova al largo dell’isola Lampedusa, in attesa di un ok allo sbarco. Dopo la visita a bordo dei medici Smom è stata autorizzata ,l’evacuazione, a bordo della motovedetta CP300 della Guardia Costiera, delle prime 18 persone, si tratta, ha spiegato Mediterranea, di “soggetti più vulnerabili (bambini, donne) e delle loro intere famiglie”.

“Le autorità marittime maltesi – ha scritto questa mattina sulla sua pagina Facebook il vicepremier Salvini riferendosi alla “Alex” – hanno dato alla nave dei centri sociali indicazione di dirigersi verso il porto di La Valletta, dove potranno attraccare. Incredibilmente, la Ong si sta rifiutando di andare a Malta, Paese europeo sicuro! In questo momento sono fermi nel Mediterraneo, affiancati dalla nave di una Ong spagnola, poiché stanotte abbiamo consegnato il divieto di ingresso nelle acque italiane.  Se non si dirigeranno verso Malta, è chiaro che sarà l’ennesimo atto di disobbedienza, violenza e pirateria: io non mollo!”.

La “Alex” è oggetto di un accordo, tra Italia e Malta che ha dichiarato la propria disponibilità ad accogliere gli immigrati a bordo del veliero se Roma ne accoglierà altrettanti da Malta per lasciare invariata la pressione dell’accoglienza sull’isola. Una possibilità, quella di salpare a Malta, scartata però da Medirerranea che afferma che per la barca è impossibile navigare fino a Malta. E proprio a proposito della “Alex” il leader della Lega ha detto che “è folle che quando un paese come Malta mette a disposizione il proprio porto qualcuno dicono di no. Chiaro che siamo di fronte a trafficanti di esseri umani”.

La “Open arms” è in mare per “garantire un intervento rapido in caso di necessità” e “proteggere con la nostra presenza le persone in pericolo di vita, fin quando le autorità preposte non ci sostituiranno”. La nave della ong spagnola Proactiva Open Arms ha prestato assistenza medica ai migranti a bordo della Alex e si è offerta di accompagnarli a Malta ma la Valle ha risposto che il suo porto è chiuso alla stessa Ong spagnola “per motivi politici”.

E poi c’è la “Alan Kurdi”, intervenuta oggi nella zona Sar libica dove ha avvistato un gommone con a bordo 65 persone a circa 34 miglia dalla costa africa. In questo caso il Viminale sta predisponendo per la “Alan Kurdi” il divieto di ingresso in acque territoriali italiane. La nave, hanno puntualizzato dal ministero dell’Interno, “potrà fare rotta verso la Tunisia o verso la Germania”. E anche in questo caso, specificano fonti del dicastero guidato da Matteo Salvini, la posizione di Roma “è perfettamente coincidente con quella di Malta. Due Paesi che stanno subendo, ormai da anni, l’indifferenza e l’incapacità dell’Unione europea”.

Sulla “Alan Kurdi” Salvini si è rivolto anche al suo omologo tedesco, Horst Seehofer, sottolineando che è “necessario ed urgente che la Germania intervenga nei confronti della nave Alan Kurdi e del suo Comandante affinché, nel doveroso esercizio della Vostra e loro responsabilità, sia assicurato alle persone a bordo il rapido sbarco in apposito luogo”.