Attrazione, suggestione, fascino, seduzione: sono i termini attraverso i quali Marta Jovanovic si richiama al Macro, nel centro di una Roma che torna a evocarle belle emozioni e forti dolori. Così la curatrice Miriam Castelnuovo introduce l’Autoritatto della Jovanovic al Museo di Arte Contemporanea di via Nizza diretto da Giorgio De Finis. Jovanovic, performer di fama internazionale, ha voluto coinvolgere il pubblico sedendosi in mezzo nella penombra di una sala conferenze durante la proiezione di alcuni suoi lavori. Alla base della sua poetica c’è un‘esperienza di vita personale che esorcizza attraverso la performance. Marta e Miriam legando tutti i presenti – a due a due, creando coppie sconosciute – e ispirandosi alla performance “The beauty of tight binding” cioé “La bellezza dei legami stretti” creano così un clima di complicità: una scossa inaspettata.
Ad assistere all’evento, Viviana Testori, moglie dell’ambasciatore Giorgio, le giornaliste Paola Pisa e Lara Niccoli, l’avvocato Arianna Nicoli e poi Martina Corradi, fabric research manager di Fendi, il commercialista Franco Baglio e la moglie Simona Travaglini, fashion stylist. In sala pure la stilista e designer Antonella Gnetti, la biologa Patrizia Somma, il direttore e curatore del dipartimento didattico del Museo Salvatore Emblema di Napoli, Emanuele Leone Emblema, il curatore Gino Rossi. Tra gli artisti: Giovanna Picciau, Roberto La Mantia e la compagna scenografa Morena Nastasi.