Giro di poltrone, i soliti boiardi

di Maurizio Grosso

Mentre sta per andare in scena la seconda puntata del valzer delle nomine di Stato, qualche mossa è stata già fatta nel silenzio più assoluto. Nedi giorni scorsi, infatti, è stato rinnovato il consiglio di amministrazione di Fintecna, la ex finanziaria del Tesoro oggi controllata al 100% dalla Cassa Depositi e Prestiti. Ebbene, si è innanzitutto provveduto a ridurre a 3 il numero di componenti dell’organo. Come presidente è stato confermato un autentico highlander di Stato, Maurizio Prato, 72 anni, ex pezzo grosso dell’Iri, ex Ad dell’Alitalia e ancora oggi Ad del Poligrafico (anche se in uscita). Accanto lui, nel consiglio, sono stati individuati due dirigenti della Cassa Depositi, Anna Molinotti e Leone Pattofatto. Come mai tanta fretta?

Il retroscena
Il repentino cambio al vertice, a quanto pare, è stato dettato dalla necessità di procedere speditamente verso la quotazione di Fincantieri, l’unica pertecipazione “pregiata” rimasta in pancia a Fintecna. A questo punto bisognerà decidere a chi assegnare il ruolo gestionale della ex finanziaria del Tesoro, visto che è scaduto il mandato dell’ex amministratore delegato Massimo Varazzani. E’ verosimile che venga individuata una figura di direttore generale. Sempre in casa Cassa Depositi e Prestiti c’è poi da individuare il nome del nuovo amministratore delegato della controllata Terna, in sostituzione di Flavio Cattaneo. In questo caso tra i nomi in pole position rimane quello di Gianni Vittorio Armani, attuale Ad di Terna Reti Italia ed ex manager McKinsey (oltreché figlo dello scomparso Pietro Armani, ex vicepresidente dell’Iri e tra i fondatori di An). Ma rimane in lizza anche Matteo Del Fante, oggi dg della Cassa e consigliere di amministrazione della stessa società delle reti (accreditato peraltro di un ottimo rapporto con il presidente del consiglio, Matteo Renzi). Chance anche per Aldo Chiarini, Ad di Gdf Suez Italia, il cui nome era già uscito nella prima fase del valzer di poltrone.

Ferrovie
Altra casella importante da coprire, dopo la promozione di Mauro Moretti a Finmeccanica, è quella di Ad delle Ferrovie. La poltrona è particolarmente ambita da Cattaneo, che sta smuovendo tutte le sue conoscenze per ottenerla. Ma ci sono altre ambizioni con cui fare i conti: quella di Domenico Arcuri, dalemiano e ora Ad di Invitalia, e quella di Michele Mario Elia, attualmente alla guida di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana). Nei prossimi giorni, infine, bisognerà trovare la quadra per rinnovare i Cda di altre società del Tesoro come Consap, Enav, Italia Lavoro e Poligrafico.