Giustizia lumaca, Errani assolto dopo 4 anni. Dopo la prima condanna si era dimesso da governatore dell’Emilia-Romagna

Vasco Errani è stato assolto nel processo di Appello bis sul caso Terremerse. Finisce così l'Odissea giudiziaria, iniziata nel 2012. E che lo ha fatto dimettere da governatore dell'Emilia-Romagna

Vasco Errani è stato assolto nel processo di Appello bis sul caso Terremerse. Finisce così l’Odissea giudiziaria, iniziata nel 2012, del braccio destro di Pier Luigi Bersani. Errani era accusato di falso ideologico per un presunto favore fatto alla cooperativa del fratello,Giovanni Errani, di nome Terremerse. Era stato assolto in primo grado nel 2012, ma nel 2014 c’è stato il pronunciamento in Appello con la condanna a un anno. Dopo quel verdetto, l’esponente del Partito democratico aveva rassegnato le dimissioni da presidente della Regione Emilia-Romagna. Un gesto compiuto per evitare polemiche, perché l’imputato aveva sempre rivendicato la propria innocenza.

E i fatti gli hanno dato ragione: il 17 luglio del 2015 la Corte di Cassazione ha annullato la condanna, rispedendo i documenti in Appello. E i giudici hanno confermato l’assoluzione perché il fatto non costituisce reato. “Finalmente è finita. Con questa sentenza di assoluzione si chiude una lunga vicenda processuale che forse non avrebbe dovuto nemmeno aprirsi. Si afferma così in modo definitivo la verità”, ha commentato su Facebook Errani.

“Sono stati lunghi anni di sofferenza per me e per i miei familiari, sofferenza alleviata soltanto dalla solidarietà e stima che ho sentito intorno a me e per questo ancora una volta ringrazio tutte e tutti.  Ho pagato un prezzo altissimo e ciò per altro ha coinvolto un’importante istituzione come la Regione Emilia-Romagna, ma sono orgoglioso di avere sempre avuto un comportamento corretto e coerente di lealtà e pieno rispetto delle istituzioni che per me vengono sempre prima delle vicende, anche le più ingiuste, che coinvolgono una persona”, ha ricordato l’esponente del Pd.

“È chiarissimo che nulla potrà mai cancellare la sofferenza di questi anni, perché quando ingiustamente è in discussione l’onestà, che viene prima di ogni altra cosa, vivi un dolore intimo, interiore che è impossibile dimenticare.
Non ho rancori né recriminazioni da fare, spero soltanto che anche da questa vicenda possa venire uno stimolo ad una riflessione nell’interesse del Paese, lontano dalle strumentalizzazioni, nel pieno rispetto di ogni Istituzione e dei diritti e doveri di tutti. Oggi io e la mia famiglia siamo felici”, ha concluso Errani nel post sui social.