Gli effetti della crisi: salta la prima fabbrica. Milano capofila. Trenta operai tornano dalle vacanze e trovano l’azienda chiusa

di Nicoletta Appignani

Il 2 agosto scorso si sono salutati augurandosi buone ferie. Ma i 30 operai, al rientro, hanno trovato una brutta sorpresa: i cancelli della fabbrica chiusi con catene e lucchetti.

L’avviso durante ferragosto
La vicenda, resa nota dalla Fiom, riguarda i dipendenti dello stabilimento di Pero (Milano) della Hydronic Lift, un’azienda che produce componenti idraulici e meccanici per il settore ascensoristico. A quanto sembra, gli operai avrebbero ricevuto una lettera nella settimana di ferragosto, con cui l’azienda rendeva noto di aver avviato una procedura di cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività. Ma certamente nessuno si aspettava che la situazione precipitasse in modo così repentino: trovare al rientro la fabbrica chiusa. “Pare che lo sport in voga tra gli imprenditori in questa estate del 2013 sia trasformare la chiusura per ferie in chiusura definitiva – commenta la Fiom-Cgil di Milano – senza alcun preavviso e approfittando dell’assenza dei lavoratori”.

Il precedente
L’episodio non è infatti una novità. Sempre nella settimana di ferragosto la doccia fredda era toccata ai 40 dipendenti della Firem di Formigine, in provincia di Modena. Anche in quel caso i lavoratori si erano salutati il 2 agosto. Salvo poi scoprire, grazie a un giro di telefonate, che la loro azienda nel giro di 10 giorni era stata quasi interamente svuotata e trasferita in Polonia. Così gli operai si sono organizzati, tornando in fretta e furia dalle ferie per difendere il posto di lavoro. A una soluzione – almeno per il momento – si è arrivati soltanto 3 giorni fa, dopo sei ore di trattativa serrata: la Firem rimarrà in parte a Formigine. Sospese, inoltre, anche le lettere di trasferimento con cui si diceva che dal 2 settembre i lavoratori avrebbero ripreso l’attività nella Helkra in Polonia. Adesso la lotta si è trasferita a Pero, dove gli operai stanno organizzando una manifestazione: “Una vigliaccata come questa non può certo passare”, conclude la Fiom, che ha organizzato dalle 9 di domani mattina un presidio dei lavoratori.