Spuntano intrecci tra Banca Etruria e i furbetti del quartierino. L’istituto salvato dal Governo in affari pure con Giovanni Consorte

di Stefano Sansonetti

La rete di Banca Etruria sembra non finire mai. E la sua estensione contribuisce a spiegare in che modo l’istituto di credito, sulla carta “locale”, sia sprofondato nel baratro. Da una procedura fallimentare in corso di svolgimento davanti al Tribunale di Roma, si scopre adesso che la banca, recentemente “salvata” dal Governo, ha incrociato i suoi destini con alcuni personaggi della famosa estate dei furbetti del quartierino. Quella, tanto per chiarirci, delle scalate all’Antonveneta e alla Bnl. Si dà il caso che il Tribunale romano stia gestendo il fallimento della Immofinanziaria, una società immobiliare su cui torneremo subito. Nell’ambito della procedura è appena stata messa in vendita una partecipazione del 3,69% che la società in questione vanta nella Intermedia Holding.

I DETTAGLI
Di che si tratta? Ebbene, Intermedia Holding è la finanziaria che Giovanni Consorte, ex numero uno di Unipol, costituì anni fa per rientrare in pista dopo le vicissitudini giudiziarie che lo hanno fermato ai box per la tentata scalata alla Bnl. Ancora oggi Consorte è presidente di Intermedia, oltre a detenerne direttamente il 4,86%. In questa avventura il manager abruzzese aveva coinvolto alcuni suoi stretti collaboratori, che al momento però non sembrano passarsela granché bene. Uno di questi è l’immobiliarista Vittorio Casale, coinvolto in diverse inchieste giudiziarie, un tempo legatissimo a Consorte. Proprio a Casale fa capo la Immofinanziaria, ossia la società fallita che adesso, tramite il Tribunale, sta cercando di vendere il suo 3,69% in Intermedia. Ma la società guidata da Consorte ha un capitale diviso tra ben 120 soci. Solo 14 di essi, però, hanno partecipazioni superiori al 2%. Tra questi ecco spuntare fuori pure Banca Etruria, ai cui vertici si era un tempo sistemato come vicepresidente Pier Luigi Boschi, papà dell’attuale ministro Maria Elena. Ebbene, l’Etruria detiene il 2,67% di Intermedia. Ma i rapporti tra le due parti non finiscono qui. La stessa Intermedia, nel portafoglio delle sue partecipazioni, annovera il 5,35% di BancAssurance Popolari Spa, società assicuratrice controllata proprio da Banca Etruria. Non c’è che dire, davvero un bell’intreccio.

GLI SVILUPPI
Ma riuscirà l’Immofinanziaria di Casale, tramite il Tribunale, a vendere la sua partecipazione in Intermedia? L’operazione, come testimonia anche una perizia sul valore della società guidata da Consorte, non è semplice. Il 22,3% del capitale di Intermedia, infatti, è detenuto da società fallite o in liquidazione (oltre a Immofinanziaria ci sono la Roev Italia e la Isoldi Holding). In più molti soci partner hanno contenziosi con la società. Per questo, si legge nella perizia, l’ipotesi più plausibile è che il 3,69% della Intermedia detenuto dalla Immofinanziaria venga acquistato da qualcuno degli altri soci. Per ora la partecipazione è stata messa sul mercato per 2,9 milioni di euro, ma con un meccanismo di prezzi progressivamente ribassati si può arrivare anche a 666 mila euro. L’appuntamento è per il 25 gennaio. Quanto a Casale, peraltro, il suo nome chiama in causa un altro istituto colpito dal crac, ovvero Banca Marche. L’immobiliarista, con l’ex dg dell’istituto Massimo Bianconi, è infatti coinvolto in un’inchiesta su presunti prestiti facili della banca a imprenditori amici.

Twitter: @SSansonetti