Gli uomini più bestie degli animali. Così il circo diventa un lager per leoni e tigri. E il ministero della Cultura li paga pure

L'ultimo caso al circo Nelly Orfei di Giugliano: animali in degrado assoluto. Ma di casi ce ne sono a iosa. E il ministero li paga pure.

Abbeveratoi senza acqua fresca ma putrida e maleodorante, frutta e ortaggi per gli animali marci e sparsi a terra, in una poltiglia di fango ed escrementi. E poi cavi elettrici tenuti in maniera maldestra, anche nei pressi delle stalle, aumentando così il rischio per l’incolumità delle persone e degli animali. Senza dimenticare il babbuino africano, le cui condizioni erano “orribili e deplorevoli”, tanto da rendere l’animale “visibilmente sofferente”. Benvenuti al Circo Nelly Orfei di Giugliano in Campania. Un circo “lager”, com’è stato prontamente ribattezzato. E a giusta ragione, stando a quanto emerso ieri dopo l’operazione delle Guardie zoofile del Nucleo investigativo di Aversa, insieme alla Guardia di Finanza. Le stesse forze dell’ordine, d’altronde, hanno parlato di un “lager” vista la “situazione assurda”. Talmente assurda che per i circensi è scattata anche una sanzione per 110mila euro. Ma quel che pare è che la vicenda non finirà qui, dato che i responsabili del circo hanno dato mandato a un avvocato per procedere nei confronti delle guardie zoofile. “Le guardie non hanno fornito alcuna documentazione – ha detto infatti l’avvocato Casto Geremia – gli enti autorizzati ad effettuare controlli sugli animali esotici sono il servizio veterinario dell’Asl e il Corpo Forestale dello Stato. Le guardie zoofile non hanno alcuna competenza”.

SOLO L’ULTIMO CASO – Al di là di come evolva la situazione, di casi simili soltanto nell’ultimo periodo se ne contano tanti. L’associazione animalista Lega Antivisezione (Lav) stima che lungo l’intera Penisola si muovano cento carovane con al seguito duemila animali in gabbia. Purtroppo non esiste un registro-anagrafe nazionale di accesso pubblico di mammiferi, felini e volatili che vivono in cattività e non ci sono dei dati ufficiali disponibili. Lo stesso numero dei circhi registrati è un mistero e gli animali possono venire affittati a diverse strutture circensi o ceduti da una struttura all’altra. E il punto è che molti dei circhi finiti nel mirino delle Procure, ci sono anche quelli che beneficiano di fondi ministeriali. Per dire: Aldo Martini ha ricevuto 32 mila euro nel 2014 (ultimo dato disponibile) mentre il Tribunale di Bologna depositava la sentenza per sevizie ad una giraffa. Stesso discorso per il circo Folloni (12mila euro) che, scriveva il Tribunale di Milano tempo fa, ha “immobilizzato un elefante sotto il tendone a una tavola di legno di 6 metri quadri, legandolo con due catene”. Così, giusto per dire.