Google di nuovo nei guai. In arriva maxi multa dall’Ue. Posizione dominante a causa del sistema Android. E il Congresso Usa indaga sui rapporti con la Cina

Google di nuovo nei guai. In arriva maxi multa dall'Ue. Posizione dominante a causa del sistema Android. E il Congresso Usa indaga sui rapporti con la Cina

Nuovi guai per Google. Il gigante di Mountain View è finito di nuovo nel mirino dell’Unione Europa. Secondo un’indiscrezione del Financial Times, Bruxelles starebbe preparando una nuova multa per abuso di posizione dominante tramite il sistema operativo Android. Secondo il giornale inglese, la commissaria per la concorrenza, Margrethe Vestager, potrebbe annunciare la multa il mese prossimo. L’ammontare della sanzione non è ancora chiaro ma la testata economica lo definisce come l’intervento più significativo contro Google. In linea teorica, l’Ue potrebbe comminare una multa fino a 11 miliardi di dollari, l’equivalente del 10% del giro di affari globale di Google, ma solitamente le sanzioni sono di entità decisamente minore.
La decisione rappresenterebbe un’escalation nella battaglia in corso da otto anni fra l’Ue e Google. E arriva in un momento di alta tensione nelle relazioni fra Stati Uniti e Unione Europa, dopo i dazi sull’acciaio e sull’alluminio, decisi dall’amministrazione Trump. Nel corso delle sue indagini, nota il Financial Times, la Commissione Europea avrebbe concluso che Google ha imposto condizioni illegali sui produttori di dispositivi Android, a danno della concorrenza e dei consumatori, la cui possibilità di scelta sarebbe stata ridotta. Nel presentare il suo caso contro Google e Android nel 2016, l’Ue aveva accusato Mountain View di imporre condizioni per Android che favorivano i prodotti e le app di Google, e questo aveva aiutato la società a consolidare la sua posizione dominante nelle ricerche online “negando – aveva detto allora Vestager – ai consumatori una più vasta scelta di app e servizi”.
Google ha negato le accuse ma – aggiunge il quotidiano – non ha visto aperture da parte dell’Ue, neanche in termini di un possibile patteggiamento. Il caso di Android è per Google quello più ‘sensibile’ in termini commerciali fra i vari fronti di scontro con l’Ue perché’ va a toccare il suo modello di business. Android è infatti il sistema operativo utilizzato dall’80% degli smartphone.
Ma i problemi, per il gigante del web , arrivano anche dal fronte interno. Il Wall Street Journal, infatti, rivela che il Congresso statunitense avrebbe cominciato a esaminare i rapporti di Google con la cinese Huawei, in un nuovo capitolo della ‘guerra fredda’ tra Washington e Pechino nel settore tech, che ha già portato Facebook a rinunciare all’accordo con Huawei sulla condivisione dei dati.
Google, che fa parte di Alphabet, ha siglato un accordo che permette, tra le altre cose, ai telefoni prodotti da Huawei – il terzo marchio di smartphone al mondo – di usare il servizio Android Messages per inviare messaggi e foto. L’intesa ha spaventato alcuni parlamentari, che vogliono saperne di più, temendo che possa esserci una condivisione dei dati.
Recentemente, le agenzie di intelligence statunitensi nel corso di un’audizione davanti la Commissione Intelligence del Senato avevano lanciato l’allarme, invitando gli americani a non comprare smartphone prodotti dalle cinesi Huawei o Zte. Secondo Cia, Fbi e Nsa, le apparecchiature cinesi in questione rappresenterebbero un rischio per la sicurezza nazionale e, a questo proposito, il capo dell’Fbi, Chris Wray, aveva sottolineato quanto fosse pericoloso consentire a società “controllate da governi stranieri” di entrare nelle infrastrutture di telecomunicazioni statunitensi.