Gran Bretagna, May prova a salvare la faccia con gli euroscettici: “Stop agli europei in cerca di lavoro”. Ma lunedì la Camera dei comuni è chiamata a votare le misure per una “soft Brexit”

Theresa May è pronta a tutto per salvare il proprio governo in Gran Bretagna. E per rispondere alle dimissioni arrivate dai ministri degli Esteri Boris Johnson e quello della Brexit David Davis, che le imputavano un atteggiamento troppo morbido sulla Brexit, inaugura la linea dura con parziale chiusura delle ‘frontiere’ a chi vorrebbe mettere piede Oltremanica: “Non sarà più permesso alle persone di arrivare dall’Europa nella remota possibilità che possano trovare un lavoro – ha scritto la premier britannica su Facebook. Accoglieremo sempre i professionisti qualificati che aiutano la nostra economia a prosperare, dai dottori alle infermiere, agli ingegneri e agli imprenditori ma, per la prima volta da decenni, avremo il pieno controllo dei nostri confini”. La May ha provato a rassicurare i falchi euroscettici con altre tre misure: la fine della libertà di movimento, la libertà di siglare i propri accordi commerciali e l’essere al di fuori della giurisdizione della Corte europea.

Sta di fatto, però, che la May ha presentato un pacchetto di misure per una “soft Brexit”. Il che risulta, almeno in parte, in contraddizione con le ultime esternazioni arrivate oggi dal suo profilo social. Lunedì il Libro Bianco di 100 pagine che presenta in dettaglio il suo piano per i negoziati con Bruxelles sarà messo ai voti alla camera dei Comuni. Un pacchetto di misure che oggi ha ottenuto anche il placet da parte del nuovo ministro alla Brexit, Dominic Raab.