Beppe Grillo richiama la piazza: Se falliamo noi, violenza nelle strade

“Io canalizzo tutta questa rabbia nel nostro movimento popolare, che poi va e governa. Dovrebbero ringraziarci uno a uno. Se falliamo, l’Italia è destinata alla violenza nelle strade”. Lo ha detto il leader del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo, in una intervista a Time. “Tutto – ha aggiunto Grillo – è iniziato in Italia. Il fascismo è nato qui. Le banche sono nate qui. Noi abbiamo inventato il debito. La mafia, sempre noi. Tutto è iniziato qui. Se la violenza non inizia qui, è grazie al movimento. Se falliamo, siamo destinati alla violenza nelle strade. Metà della popolazione non ce la fa più”.

Secondo Grillo, i partiti non servono più: “Se Obama è capace di fare il 5% di quello che dice è un grande. Anche lui è imprigionato in un sistema. L’arte del compromesso, che era l’arte della politica, non è più valido. Il compromesso deve essere tra cittadini, non tra repubblicani e democratici”.

Grillo poi ha attaccato la stampa italiana dal suo blog: “L’accanimento delle televisioni nei confronti del M5S ha raggiunto limiti mai visti nella storia repubblicana, è qualcosa di sconvolgente, di morboso, di malato, di mostruoso, che sta sfuggendo forse al controllo dei mandanti, come si è visto nel folle assalto all’albergo Universo a Roma dove si sono incontrati lunedì scorso i neo parlamentari del M5S. Scene da delirio”. “Questa – ha aggiunto – non è più informazione, ma una forma di vilipendio continuato, di diffamazione, di attacco, anche fisico, a una nuova forza politica incorrotta e pacifica. Le televisioni sono in mano ai partiti, questa è un’anomalia da rimuovere al più presto. Le sette sorellastre televisive non fanno informazione, ma propaganda”.

Grillo ha poi annunciato che con la stampa, per il Movimento 5 stelle, d’ora in poi parleranno soltanto più i portavoce: “Lunedi – dice – sono stati eletti dai gruppi parlamentari del M5S per i prossimi tre mesi due capigruppo-portavoce, Roberta Lombardi per la Camera, e Vito Crimi per il Senato. Loro sono stati titolati a parlare dopo aver discusso e condiviso i contenuti con i componenti del gruppo”.

E ha proposto la sua ricetta per la tv: “E’ indispensabile creare una sola televisione pubblica, senza alcun legame con i partiti e con la politica e senza pubblicità. Le due rimanenti possono essere vendute al mercato”.