Guerra di stipendi in Saipem. Il presidente vuole di più e blocca le remunerazioni di tutti. Così l’Ad Cao va in giro per il mondo senza coperture assicurative

di Stefano Sansonetti

La battaglia dello stipendio, sembrerebbe proprio il caso di dire. In Saipem, la società di ingegneria controllata dall’Eni, si vivono momenti di fibrillazione. E questo non soltanto per il destino dell’assetto azionario. Si dà infatti il caso che a quasi un mese e mezzo dalla loro nomina non sia ancora stato definito il piano di remunerazione del nuovo presidente, Paolo Andrea Colombo, e del nuovo Ad, Stefano Cao. Che succede? Secondo quanto ha appreso La Notizia è in atto un braccio di ferro tra Colombo e la società sull’entità del suo emolumento annuale.

LA POSTA IN PALIO
Al presidente, che vanta trascorsi nei consigli di Eni, Enel e Mediaset, sarebbe stato proposto al massimo un compenso di 230 mila euro. Cifra che supera la remunerazione del precedente presidente, Francesco Carbonetti, che prendeva 180 mila euro. E che supera pure la remunerazione degli altri predecessori, grosso modo intorno ai 200 mila euro. Colombo, a quanto filtra, si oppone alla proposta di 230 mila euro sostenendo che le deleghe di cui dispone presupporrebbero un compenso più elevato. In base alle decisioni assunte dalla società, Colombo concorre con Cao alla formulazione delle proposte relative a operazioni straordinarie su capitale e debito. Discorso deleghe a parte, però, Saipem sta facendo notare al presidente che più di tanto non gli si può riconoscere, visto che la presidente della capogruppo Eni, Emma Marcegaglia, ha un compenso di 238 mila euro. Insomma, una vera situazione di stallo, che però non è certo priva di conseguenze. Le resistenze di Colombo, infatti, fanno sì con non venga definita nemmeno la remunerazione di Cao.

LA CONSEGUENZA
Il che comporta a cascata che non possano essere definiti i benefit dell’amministratore delegato, tra cui l’assicurazione. Insomma, ci troviamo nella paradossale situazione in cui Cao sta già girando per il mondo nella sua nuova veste di Ad di Saipem senza alcuna copertura assicurativa. Dall’ultima relazione sulla remunerazione di Saipem, approvata nel marzo del 2015, si apprende che nei benefit dell’Ad sono comprese l’iscrizione al fondo di previdenza complementare, al fondo di assistenza sanitaria e “forme di copertura assicurativa assistenziale, anche a fronte del rischio di morte e invalidità”. La prossima settimana è prevista l’ennesima riunione del comitato per la remunerazione. E chissà chi l’avrà vinta.

Twitter: @SSansonetti