Guerra di successione nel Pd. Ora Renzi teme Zingaretti. Cresce l’opa del governatore sul partito. E Matteo compatta i suoi per l’Assemblea dem

Cresce l’opa del governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, sul Partito democratico. E ora Matteo Renzi deve provare a compattare i suoi per l’Assemblea dem

Si muove anche Matteo Renzi. Del resto, dopo il lancio del fronte repubblicano di Carlo Calenda, la candidatura ufficiale del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, i distinguo di quello della Puglia Michele Emiliano, mancava solo l’ex premier.  Ad appena quattro giorni dall’assemblea del Partito democratico, il neo senatore toscano rompe il silenzio, decidendo di affidare il suo pensiero alla E-news, la mailing list inviata a stampa e aficionados. E lo fa togliendosi qualche sassolino dalla scarpa.

Adunata renziana – “Il Pd ha perso la maggior parte dei ballottaggi  e qualcuno ha dato a me la responsabilità – scrive Renzi -. Ancora? Mi fa piacere essere considerato l’alibi per tutto, ma questa lettura del voto è poco più che una barzelletta. Credo necessario fare chiarezza: scriverò sul Pd con calma nei prossimi giorni in vista dell’Assemblea Nazionale del 7 luglio”. Un segnale che i suoi aspettavano da tempo, seguito a stretto giro da un altro fatto significativo, ovvero la convocazione della sua corrente, da parte di Lorenzo Guerini e Luca Lotti, prevista per mercoledì pomeriggio. Alla riunione saranno presenti anche i capigruppo Andrea Marcucci e Graziano Delrio, ma non lo stesso leader e cioè Renzi. Da una parte un messaggio alle altre forze in campo, ma anche un modo per ricompattare i suoi, vista la paura di più di un colonello che la truppa si assottigli e che in molti, in attesa appunto di un gesto e di una linea chiara da parte del capo, decidessero  di sposare la causa indicata da altri esponenti.  Ed ecco allora che il segnale dell’ex premier è arrivato. In maniera lineare e rivolto tutti quelli che prenderanno parte all’assemblea. “Lascia la politica per fare tv, scrivono alcuni –  sottolinea Renzi -. Vorrei essere chiaro: ad oggi ho il 100% di presenze agli oltre duecento voti in aula e nelle sedute in Commissione. Ho deciso anche di realizzare uno speciale televisivo sulla mia città, Firenze, perché credo che più il dibattito politico diventa barbaro, più c’è bisogno di valori, di bellezza, di cultura”. Un’operazione che “è tutta un’altra cosa rispetto alle fake-news sul trasformarmi in uno showman di provincia”.

Attacco al Governo – Ma la E-news è anche un’occasione per il neo senatore Renzi per tornare ad attaccare il Governo.  Ovviamente sul tema più caldo del momento: quello dei migranti . “Loro – è il ragionamento dell’ex sindaco di Firenze – hanno approcciato il tema bloccando due navi di poveri malcapitati in mezzo al Mediterraneo. Pensavano di cambiare la linea dell’Europa prendendo in ostaggio qualche centinaio di disperati, scommettendo sulla paura. Un giorno, temo presto, ricorderemo la gestione grilloleghista sull’immigrazione come il più incredibile autogol mai fatto dai nostri in Europa”. La sensazione è che, le parole di Renzi, imprimeranno un’accelerazione alla varie correnti della galassia dem, che da qui a sabato dovranno decidere verso quale progetto politico gravitare. Il presidente della Regione Lazio Zingaretti è avvisato.