I 3.250 contratti di Befera. Ecco come l’agenzia delle entrate ha speso 60 milioni

di Stefano Sansonetti

Una valanga di contratti per le forniture più diverse. Si tratta di 3.253 atti che nel corso del 2012 hanno comportato una spesa complessiva di 58 milioni e 900 mila euro. Dietro a questi numeri c’è l’Agenzia delle entrate, il braccio armato del Fisco guidato da Attilio Befera. Inutile dire che l’elenco è una fucina di sorprese e dati come minimo curiosi. Si viene a sapere, per esempio, che la “poltrona dirigenziale” su cui è seduto lo stesso Befera è stata acquistata per 1.040 euro. A fornirla, in particolare, la società Corridi sas. Oppure spunta fuori che il computer portatile del direttore vicario dell’Agenzia, Marco Di Capua, è stato comprato a 2.435 euro dalla società Systemax Italy.

Che poi, a dirla tutta, la struttura è stata quasi “parsimoniosa” nella scelta della poltrona di Befera, se solo si considera che la “seduta direzionale” per il direttore regionale delle Marche è costata qualcosa come 8.137 euro. Un acquisto, quest’ultimo, che è stato effettuato presso la società Delta Due. E che dire delle convenzioni alberghiere? Si sa, i funzionari del fisco vogliono stare comodi, e allora ecco spuntare 141 accordi con le più importanti catene nazionali e internazionali. Per il più costoso l’Agenzia ha addirittura sborsato 256 mila euro al gruppo Una Hotels. Per non parlare delle tende da ufficio: la Direzione regionale della Lombardia le ha pagate 114 mila euro. La lista con i 3.253 contratti, in particolare, è stata predisposta dall’Agenzia per rispettare gli obblighi di trasparenza e lotta alla corruzione imposti da una legge introdotta dal governo di Mario Monti (legge 190/2012, vedi articolo a fianco).

I contratti più onerosi. Naturalmente nell’elenco, che riguarda l’anno 2012, ci sono importi particolarmente consistenti. Come quelli versati alle Poste Italiane di Massimo Sarmi per il “servizio di comunicazione ai contribuenti attraverso raccomandata con rendicontazione”. In questo caso parliamo di due assegni, uno da 19 milioni di euro, per sette mesi di servizio, e uno di 8 milioni e mezzo, per una durata di 5 mesi. Ancora, una cifra ragguardevole è stata girata a Qui!Group, società che si è aggiudicata la fornitura di buoni pasto all’Agenzia. Nel corso del 2012 a favore del gruppo risultano liquidati 14 milioni e 600 mila euro, nell’ambito di una fornitura triennale il cui importo complessivo di aggiudicazione è di oltre 78 milioni. Altri 2 milioni e 342 mila euro sono stati versati alla società Grafiche Mercurio per “la stampa e distribuzione dei modelli di dichiarazione fiscale 730 e Unico persone fisiche”. A scendere, tra gli importi più rilevanti ci sono i 715 mila euro assegnati alla Praxi, società a cui da molto tempo l’Agenzia delle entrate si appoggia per le procudure di selezione di personale. E infatti il nome “Praxi” ricorre più volte all’interno della griglia di rapporti appena pubblicata dalla struttura guidata da Befera.

Poltrone e armadi al top. Sembra che non si sia badato a spese per tutto ciò che riguarda mobili e arredi. Tanto per dirne una, la Direzione regionale dell’Abruzzo, per “lo studio del direttore regionale”, ha speso la bellezza di 33.440 euro. Soldi finiti nelle casse della società Mobilart. Ancora, la stessa Direzione abruzzese ha staccato un assegno da 52.964 euro alla Lafano srl per munirsi di “armadi su misura”. La Direzione regionale della Campania, invece, ha messo mano al portafoglio per avere “studi completi e arredi”: in tutto 84.500 euro versati alla società Mavi. E che dire della “seduta del direttore regionale” acquistata dalla Direzione della Lombardia? Qui siamo in linea con la poltrona di Befera, visto che sono stati liquidati 1.074 euro alla società Vaghi. Bisogna rilevare come la voce “poltrone”, soprattutto per i direttori centrali e regionali, sia particolarmente ricorrente all’interno dell’elenco. I prezzi, di base, ruotano intorno ai mille euro, con qualche eccezione in rialzo.

I Grand Hotel del Fisco. Nella lista ci sono 141 convenzioni. Del resto per muovere in giro per l’Italia i funzionari del Fisco servono spazi e sistemazioni. A volte sembra proprio trattarsi di fior di sistemazioni. Nell’elenco delle spese sostenute dall’Agenzia delle entrate per convenzioni alberghiere c’è davvero un “mondo”. Soprattutto compaiono i nomi delle principali catene che operano a livello mondiale. La lista delle convenzioni, in particolare, viene fuori da un più lungo elenco di 3.250 contratti di fornitura che l’Agenzia delle entrate, guidata da Attilio Befera, ha stipulato nel corso del 2012 spendendo in totale circa 60 milioni di euro. E che adesso, in ossequio a una recente norma sulla trasparenza e sul contrasto alla corruzione, è stata publicata sul sito internet dell’Agenzia (vedi anche articolo a fianco). Gli accordi firmati con le catene alberghiere passano attraverso la Direzione centrale amministrazione, pianificazione e controllo, guidata dal direttore vicario dell’Agenzia, Marco Di Capua.  In tutti i casi la durata degli accordi è annuale. La convenzione più costosa, per complessivi 256 mila euro, è stata firmata con il gruppo Una, che gestisce alberghi in tutte le principali città italiane. A seguire c’è una convenzione da 115 mila euro stipulata con la società Aziende Alberghiere Bettoja, che fondamentalmente gestisce un pacchetto di hotel romani a quattro stelle. All’ipotetico terzo posto, invece, troviamo un accordo da 71 mila euro con la catena internazionale Nh, che attraverso la controllata Nh Italia nel nostro paese è presente con numerose strutture a 5 e a 4 stelle. Ma a scorrere l’elenco delle convenzioni più sostanziose ci si rende conto che il sistema degli accordi coinvolge quasi tutti: Montecarlo Immobiliare (30.141 euro), Oly Hotel (39.043), Roscioli & Pallavicini srl (36.774), Venetia Palace Gestioni (39.187), Mi.no.ter. (40.325), Star Hotels (54.205), Villa Romanazzi Carducci (21.764) e Accor Hospitatlity Italia (38.856). Va detto che nell’elenco delle convenzioni ve ne sono alcune a prezzi modici, spesso per poche centinania di euro. In questi casi sembrerebbe possibile presumere un utilizzo sporadico e limitato nel tempo. Va anche segnalato che l’Agenzia delle entrate, guidata da Attilio Befera, ha in tutto 30 mila dipendenti e che le spese per ospitare in giro per l’Italia parte della propria “forza lavoro” sono in un certo senso fisiologiche.

Tende preziose. Altra voce di spesa consistente, nell’elenco dei 3.250 contratti, è quella per l’installazione di tende e tendaggi. In questo settore spiccano alcuni casi. La Direzione regionale Lombardia, proprio per “fornitura e installazione di tende”, ha liquidato alla società Brianza tende srl la bellezza di 114.550 euro. La direzione regionale dell’Abruzzo, per la stesso tipo di fornitura, ha dal canto suo staccato un assegno da 18.920 euro alla Centro tende snc e un altro da 19.250 alla società Tendaggi Fratelli Di Cesare. Anche le operazioni di tinteggiatura di pareti e soffitti sono tra quelle che drenano maggiori risorse. In questo caso uno dei contratti più costosi è quello stipulato dalla Direzione regionale Sardegna con la Pisano Bruno Costruzioni, per un compenso liquidato di 74.600 euro.

@SSansonetti