I 5 Stelle si muovono per la scelta del candidato: Di Battista e Di Maio si scaldano. Votazioni online anche per la squadra di Governo del Movimento

Il Movimento 5 Stelle non vuole farsi cogliere impreparato. E prepara il voto online per scegliere il candidato premier: Di Maio e Di Battista sono pronti.

Un’accelerazione verso il voto, tanto da aver sdoganato l’Italicum con la proposta di estenderlo al Senato. Il Movimento 5 Stelle non vuole farsi cogliere impreparato: rispetto al 2013, infatti, questa volta l’occasione di conquistare la vittoria, e il Governo, è molto più concreta. Beppe Grillo ha quindi dettato la linea, come fa da settimane dopo aver sciolto con un clic il direttorio. E ha quindi annunciato che il candidato a Palazzo Chigi sarà scelto attraverso le votazioni online per gli attivisti certificati.

“Il MoVimento 5 Stelle intanto sta percorrendo la sua strada. Abbiamo iniziato la discussione del programma di governo con l’energia, continueremo con gli altri temi, e in seguito sceglieremo online il candidato premier, la squadra di governo e i candidati al Parlamento”, ha scritto il fondatore del M5S in un post sul proprio blog.  La volata è stata quindi lanciata ed + inutile dire che per il ruolo di candidato circolano due nomi: il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, e il leader mediatico, Alessandro Di Battista. Più defilati gli altri aspiranti, a partire dal campano Roberto Fico, molto amato dalla base ma dotato di minore appeal rispetto ai compagni di Movimento. Così deve accontentarsi di essere l’uomo di fiducia di Grillo nell’organizzazione, facendosi custode del verbo ortodosso.

Intanto sia Di Maio che Di Battista cercano di schermirsi, spiegando che è “importante il programma”, come recita il mantra pentastellato. Ma è noto che i due coltivino la grande ambizione, peraltro comprensibile, di diventare il primo presidente del Consiglio a 5 Stelle. A meno che, dall’altro del suo essere capo politico, Grillo non metta bocca evitando lo scontro fratricida con la richiesta a uno dei due di non correre per Palazzo Chigi.