I miracolati dalla politica. In aspettativa senza mai lavorare

di Giuseppe Cantore

Assunto all’Atac nel 1988 con la qualifica di autista, da almeno tredici anni, il signor Massimo Cacciotti, non manovra più un volante di un autobus. Perché? Perché impegnato in attività istituzionali. Senza soluzione di continuità. Come scritto nel suo curriculum vitae et studiorum il Cacciotti è stato consigliere comunale di Carpineto romano dal 1990 al 2011. Per il periodo in cui ha chiesto l’aspettativa non è stato retribuito. L’Atac, però, gli ha continuato a mantenere il suo posto di lavoro, così come prevede la legge. L’ex autista lontano dal posto di guida, ha fatto una carriera politica di tutto rispetto. Da consigliere comunale del suo paese ha scalato numerose tappe fino ad arrivare alla carica di presidente provinciale dell’Ater (Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica) che ha ricoperto fino alla fine del 2012, quando ha deciso di candidarsi al Consiglio regionale del Lazio con il Pdl.

Nella sua biografia sono presenti diversi passaggi in varie segreterie politiche: come quella – dal 2001 al 2005 – assunto presso la Giunta Regionale del Lazio come responsabile della segreteria politica del Vicepresidente, Giorgio Simeoni (Pdl) o quella – dal 2005 al 2010 – comandato presso il gruppo del Pdl alla Pisana. Dal gennaio 2013 risulterebbe in aspettativa per motivi privati. Una possibilità che può essere concessa al dipendente che ne faccia richiesta compatibilmente con le esigenze di servizio. Naturalmente senza retribuzione e senza decorrenza dell’anzianità. Nonostante un’intensa campagna elettorale, Cacciotti non c’è l’ha fatta a entrare in Consiglio, ma non ha ancora deciso di rientrare in servizio. L’Atac, infatti, sta aspettando le sue future valutazioni.
In linea teorica, l’ex consigliere comunale di Carpineto potrebbe tornare a fare l’autista. Ovviamente non immediatamente, ma solo dopo aver svolto un corso di aggiornamento affiancato da colleghi più anziani, che nel frattempo hanno svolto la stessa attività.

Concedere un‘aspettativa a un dipendete pubblico che ha la qualifica di autista è un’operazione prevista dalla legge, a cui devono corrispondere ragioni molto serie. L’oggettiva mancanza di personale, però, dovrebbe indurre la società di trasporto ad usare una maggiore rigidità nella concessione delle aspettative e dei distacchi in altre amministrazioni.
Gli autisti sono o dovrebbero essere la spina dorsale per un’azienda che si occupa di trasporto pubblico. Una categoria molto preziosa. Un comparto che anche a Roma sta vivendo grandi difficoltà causate dal taglio dei trasferimenti statali e dal blocco degli stipendi.
Nel 2011 i conducenti, distaccati in altre amministrazioni o in aspettativa per i più disparati motivi erano poco più di cinquanta. Una forza lavoro importante che, una volta rientrata in servizio, potrebbe dare una bella boccata d’ossigeno ai colleghi.
Per queste ragioni non vi è alcun dubbio che l’azienda dei trasporti capitolina abbia valutato attentamente le motivazioni personali del Cacciotti, in attesa che un giorno potrà finalmente tornare alla mansione per cui è stato assunto. Mansione che non è affatto di poco conto.