I mostri sacri del jazz a Perugia. Da venerdì via a uno dei festival più famosi al mondo: emozioni vere con Marcus Miller, Mika e Buddy Guy

Non sono solo momenti da incorniciare per gli amanti del jazz. C’è molto di più che rende l’Umbria Jazz, l’ Umbria Jazz. Ecco tutto il programma.

L’Umbria Jazz non è solo una rassegna. Non sono semplicemente nove giorni di concerti in piazza e nei teatri. Non sono soltanto momenti da incorniciare per tutti gli amanti del jazz. C’è molto di più che rende l’ Umbria Jazz, “l’Umbria Jazz”. È il gusto di ascoltare musica per tutte le vie del centro cittadino di Perugia da mattina fino a tarda notte, è il piacere di sentirsi parte di un tutto e amici di tutti in un’armonia che dalle note di musicisti di altissimo livello si concretizza anche negli occhi lucidi e sanguigni al tempo stesso dei presenti. E, d’altronde, il programma merita. Perché se nelle vie sfileranno, com’è tradizione, quei “matti” dei Funkoff, sui palchi centrali di Piazza IV Novembre e dei Giardini Carducci è divertimento assicurato con i concerti gratuiti “all night long” che rappresentano la continuità con l’Umbria Jazz delle origini e la sua vocazione popolare. Con il funky di Fred Wesley, i ritmi cubani di Pedrito Martinez, la classica vocalità di Alan Harris e lo swing-jive del grande Ray Gelato. Per i più puristi non c’è problema: saranno i teatri cittadini a regalare emozioni. Presente, tra gli altri, anche Ezio Bosso, anche se per il pianista è già sold out. Ma grande attesa si nutre anche per la rilettura di Bach di Ramin Barhami e Danilo Rea.

I BIG ALL’ARENA – Alle tradizionali location si aggiungono due spazi-simbolo di Perugia: la basilica di San Pietro, dove Paolo Fresu presenterà due sue produzioni, e la Galleria Nazionale dell’Umbria, dove, si esibirà anche il giovanissimo (13 anni) prodigio Joey Alexander. Come ogni anno, però, sarà l’Arena Santa Giuliana a regalare le emozioni più forti. Anche qui, tra novità e conferme, c’è da aspettarsi di tutto. Ad aprire venerdì sera sarà Massimo Ranieri che concilierà due mondi così diversi e pur così vicini, la melodia napoletana e la profondità del jazz. E poi l’immancabile vocalità di Diana Krall, Mika, Enrico Rava con Stefano Di Battista, la reunion di Steps Ahead. E il ritorno di un grande del jazz, per molti il numero uno: Marcus Miller. E, ancora, due nomi ormai di casa a Perugia, due mostri del piano jazz come Chick Corea e Stefano Bollani, per la prima volta insieme. Insomma, da venerdì basterà chiudere gli occhi. Sorridere. E poi piangere. E poi sorridere ancora. Ciò che conta è la sincerità dell’emozione vera e struggente.  Che ha un solo nome: jazz.