I vertici tuttofare della Cassa. Il groviglio d’interessi ora si allarga, dal capo comunicazione di Cdp a Costamagna

I vertici tuttofare di Cassa Depositi e Prestiti. Il groviglio d’interessi ora si allarga, dal capo comunicazione di Cdp a Costamagna

Relazioni. In Cassa Depositi e Prestiti contano molto. Spesso e volentieri è proprio il principio di appartenenza alla rete a tracciare il percorso di alcune nomine e consulenze. Per carità, l’Italia trabocca di questo modus operandi. Ma quando di mezzo c’è la più importate società pubblica nostrana, che gestisce 250 miliardi di risparmio postale, l’attenzione a intrecci e grovigli dovrebbe essere automatica. Del resto negli intercapedini della mastodontica Cdp, e intorno ai sui uomini di vertice, si muovono numerose realtà, che spesso sfuggono a una messa a fuoco. Una di queste è iCorporate, società di comunicazione milanese che nel corso degli anni ha avuto la capacità di allargare il suo portafoglio clienti a gruppi molto grandi. ICorporate, come già aveva raccontato La Notizia del 21 settembre del 2016, era un tempo amministrata da Gabriele Lucentini, oggi capo delle relazioni esterne e della comunicazione della medesima Cdp.

Il rapporto – In realtà il legame di Lucentini con iCorporate continua a rimanere forte. La stessa Cassa ieri ha confermato che ancora adesso il manager ne detiene il 60%. Gli intrecci arrivano quando si dà un’occhiata ai clienti della società milanese. Tra di essi, da qualche mese, è spuntata fuori una finanziaria che si chiama Credimi. Nata da poco, si propone di agire nel campo dell’anticipo fatture e della cessione dei crediti. Ma soprattutto Credimi si segnala perché tra i suoi azionisti, seppur indiretti, c’è il presidente di Cdp, Claudio Costamagna. Quest’ultimo, tramite i veicoli CC & Soci e Como Uno, ne detiene una partecipazione piccola (3,69% in mano alla Como Uno) ma tutt’altro che marginale, se si considera che il capitale di Credimi è diviso tra molti altri soci Vip con quote simili. La Notizia del 21 dicembre 2016 aveva già segnalato la questione dell’opportunità che il presidente della Cassa, coinvolta tramite il fondo Atlante nella partita della cessione dei crediti deteriorati, abbia una partecipazione indiretta in una società che agisce in un settore limitrofo. Ma adesso spunta un’altra questione: è opportuno che un manager pubblico della Cassa Depositi, come Lucentini, sia ancora oggi azionista di maggioranza di una società privata che ha tra i clienti una società riconducibile, seppur indirettamente, allo stesso presidente della Cdp? Una domanda che si pone anche in riferimento a un altro cliente “illustre” di iCorporate, ovvero la società di ingegneria petrolifera Saipem. Qui la Cassa detiene un 12,5% attraverso Cdp Equity, mentre un altro 30,5% è in mano all’Eni (che però al 25,7% fa sempre capo alla Cdp). Insomma, la Cassa ha una presa indiscutibile su Saipem. Su questi rapporti, però, sarebbe sopraggiunta una novità. Dalla società di comunicazione hanno fatto sapere a La Notizia che Saipem “non è più cliente”. Eppure in calce all’ultimo comunicato stampa pubblicato sul sito del gruppo di ingegneria, datato 21 dicembre 2016, compare ancora il nome iCorporate. “Questo dipende dal fatto che il contratto è scaduto il 31 dicembre successivo”, hanno fatto sapere sul punto dalla società milanese.

Il quadro – Comunque, per quasi un anno, Lucentini è stato contemporaneamente capo delle relazioni esterne di Cdp e azionista di controllo di una società di comunicazione che aveva fino all’altro ieri tra i suoi clienti Saipem, partecipata dalla stessa Cdp. Di più, perché Lucentini tempo fa ha chiamato in Cdp, come responsabile ufficio stampa e reputation, Rodolfo Belcastro, incidentalmente genero di Gaetano Colucci, senior vice president relazioni istituzionali della stessa Saipem. Ma sullo sfondo sembrano delinearsi rapporti anche più risalenti tra iCorporate e Costamagna. Dal sito della società di comunicazione viene fuori che tra i clienti c’è anche un’altra società riconducibile al presidente di Cdp, la CC & Soci. Da iCorporate fanno sapere che il rapporto si è esaurito grosso modo nel 2014. Ma forse è un segnale di come il legame di stima tra Costamagna e Lucentini sia più che consolidato.

Tw: @SSansonetti