Il calvario senza fine di Rcs, tra perdite e super svendite. Nel 2014 il gruppo ha perso 110 milioni. Ma spera di incassarne 120 dalla cessione dei libri a Berlusconi

Un calvario che non finisce. E che in un modo o nell’altro si cercherà di ammorbidire con altre cessioni, in primis quella tanto contestata di Rcs Libri. Se lo stato di salute del Sole 24 Ore è a dir poco comatoso (vedi articolo nella pagina a fianco) di certo in casa del Corriere della sera non se la passano meglio. Il bilancio del gruppo Rcs, guidato dall’amministratore delegato Pietro Scott Jovane, è ancora in zona critica. In base ai dati resi noti giusto l’altro ieri viene fuori una perdita 2014 della bellezza di 110,8 milioni nel 2014. Certo, il passo in avanti rispetto al rosso di 218,5 milioni del 2013 c’è stato.

IL PESO
Ma il macigno continua a pesare. Tra l’altro i ricavi hanno fatto registrare nel 2014 una flessione del 2,6% a quota 1 miliardo e 200 milioni di euro (rispetto ai 1.314,1 dell’anno precedente). E così Rcs, dopo aver già venduto l’immobile della storica sede milanese di via Solferino agli americani di Blackstone, procederà spedita verso la cessione della divisione libri, operazione per la quale è stata concessa un’esclusva a Mondadori fino al 29 maggio. Tra l’altro anche Rcs Libri è un po’ in sofferenza. I ricavi sono calati dell’11,4% nel 2014, attestandosi a 222,6 milioni di euro. Come emerso nei giorni scorsi, l’offerta di Mondadori a Rcs oscilla tra i 120 e i 150 milioni di euro. La proposta, però, non convince del tutto gli azionisti di via Solferino che hanno deciso di rinviare la decisione finale dopo l’assemblea di aprile chiamata a ratificare il bilancio e nominare il nuovo consiglio di amministrazione. Per il momento, però, Rcs non ha intenzione di avviare trattative con altri soggetti.

LE POSIZIONI
Sulla vicenda ieri sono intervenuti i vertici della casa editrice controllata dalla berlusconiana Finivest. “Mondadori ha già a disposizione linee di credito sufficienti per coprire l’eventuale acquisto dell’area Libri di Rcs”, ha detto l’amministratore delegato Ernesto Mauri, a margine della presentazione dei conti 2014. “Il nostro indebitamento è di 291 milioni e noi abbiamo 550 milioni di euro di linee di credito”, ha spiegato il manager che non ha escluso di ricorrere a finanziamenti esterni. Dal lato di Rcs, hanno fatto saper da via Solferino, la potenziale cessione delle attività libri a “corrette condizioni di prezzo” consentirebbe a Rcs di concentrarsi su aree di business strategiche come le news e sport e porterebbe il gruppo a livelli di profittabilità in linea con gli altri principali concorrenti. Almeno questo ha sostenuto due giorni fa lo stesso Scott Jovane davanti agli analisti. Di sicuro la situazione non è rosea nemmeno dalle parti di via Solferino. E la luce in fondo al tunnel ancora non si vede.