Il chiodo giallo della discordia. Sul web è partita una demolizione Selvaggia. E la Lucarelli si scatena contro le fashion blogger

Parafrasando lo slogan di una nota marca di pasta possiamo serenamente affermare che “Dove c’è Lucarelli c’è cas(o)”. Non può scrivere un post su Facebook o lasciare un post it sul frigo che il web si infiamma. Il pomo della discordia stavolta coinvolge una delle più controverse e ipersensibili categorie degli ultimi anni: le fashion blogger. Che piaccia o meno, queste ragazze dall’outfit sempre nella manica sono una realtà. Anche il rachitismo lo è, potrebbe obiettare qualcuno. Ma andiamo avanti. Si tratta di ragazze che hanno una spiccata passione per la moda e con un po’ di fortuna e i contatti giusti riescono a farne un lavoro. Non tutti accettano con disinvoltura l’esistenza di queste nuove creature del web, facendo fatica a coglierne i punti di forza, e @ThisIsVeene ne è un esempio:

Ma ci voleva la sfuriata di Selvaggia Lucarelli per capire che le #fashionblogger sono nessuno misto a niente, con zero capacità lavorative?

La polemica su cosa possa definirsi “lavoro”, su quanto un’attività lo sia e quanto invece un’altra lo sia di meno, è sterile e fa male a tutti. Per qualcuno che critica una Chiara Biasi dicendo che indossare un costume non è come scrivere un romanzo, ci sarà sempre qualcun’altro che farà notare ad una Selvaggia Lucarelli che scrivere un romanzo non è come lavorare in fabbrica, e così via. E’ un circolo vizioso. E’ un evitabilissimo gioco a chi punta di più il dito, che non porta da nessuna parte ed è privo di ogni ragionevole fondamento. Però è il trappolone in cui sono cascati un po’ tutti quelli che si sono lanciati in questa polemica a tinte social. Si, perché ironizzare sulla giornalista de Il Fatto che afferma di lavorare da quando ha 20 anni è spiacevole almeno quanto la parte finale del post della stessa Lucarelli che, rivolgendosi alle fashion blogger, recita quanto segue “ Perchè sapete com’è, magari trovare lavoro con un curriculum fatto di selfie, ve lo garantisco, sarà dura.”

Fra un Con o senza chiodo giallo di Zara, Selvaggia Lucarelli ha comunque dimostrato di avere coraggio. Definendosi “lavoratrice” di @PamelaFerrara), un Selvaggia Lucarelli vs fashion blogger è lo step successivo a beliebers vs directioners  di @Lazarus_Kelevra) ed un Sulla questione chiodo giallo posso riconfermare opinioni passate: nelle questioni Selvaggia Lucarelli contro chiunque, io sto con chiunque. di @aportatadiansia, oggi il popolo di Twitter non si è risparmiato.

Giocare “a chi ce l’ha più grosso” fa tanto litigio nel cortile della scuola, che non regala nulla di costruttivo e soprattutto non ce lo si aspetta da chi sa il fatto suo.  Al di là delle critiche e della battuta da bar, Selvaggia ha dimostrato di essere una donna risolta e padrona del mezzo comunicativo, ed è proprio per questo che cedere alla tentazione della frecciatina facile è qualcosa che non le serve e non ci piace leggere. In chiusura lasciamo la parola a un @rinaldoluciani attento e sensibile alla causa:

Nella lite tra Selvaggia Lucarelli e Sarinski io mi schiero contro il maltrattamento del chiodo giallo