Il ddl anticorruzione è legge. La Camera lo ha approvato con 304 sì. Di Maio: “Niente sarà più come prima”. Ecco cosa prevede

Il ddl anticorruzione è legge

Il ddl Anticorruzione è legge. L’Aula della Camera ha definitivamente approvato il testo con 304 voti a favore, 106 contrari e 19 astenuti. “Per noi questa è una legge molto importante”, il commento, poco prima del voto nell’Aula della Camera, del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. “Il mio primo pensiero – ha poi aggiunto il Guardasigilli – va ai giovani italiani ed al loro futuro”. “Niente sarà più come prima, finora gli onesti erano stati trattati da fessi, ma adesso cambia tutto”, ha commentato, invece, il vicepremier Luigi Di Maio dopo essere giunto davanti alla Camera per celebrare l’approvazione della legge Anticorruzione insieme ai militanti del M5S.

“Questo è stato un Paese in cui per decenni gli onesti si sentivano dei fessi perché i furbi li sorpassavano sempre – ha aggiunto il leader del M5S -, ma in realtà erano i disonesti. Con questa legge rimettiamo un po’ di merito di nuovo al centro delle politiche pubbliche dello Stato. Diamo gli strumenti alle forze dell’ordine per andarsi a prendere chi mette le mani nella marmellata e non farcele mettere mai più, grazie al Daspo per i corrotti. Obblighiamo tutti i partiti a rendicontare ogni euro che prendono – ha detto ancora Di Maio -, perché prima di andare a votare si possa sapere già da chi hanno preso i soldi i partiti e quindi per chi governeranno il giorno dopo le elezioni”.

Ecco cosa prevede

DASPO A VITA PER CORROTTI E CORRUTTORI – Il ddl modifica l’articolo 317-bis del codice penale, integrando il catalogo dei reati alla cui condanna consegue la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Agli attuali reati di peculato, concussione, corruzione propria e corruzione in atti giudiziari sono aggiunti: la corruzione impropria, la corruzione propria aggravata, l’induzione indebita a dare o promettere utilità, la corruzione di persona incaricata di pubblico servizio, la corruzione attiva; l’istigazione alla corruzione; i reati di corruzione nelle sue diverse forme commessi da membri della Corte penale internazionale, da organi e funzionari dell’Unione europea o di Stati esteri, il traffico di influenze illecite. Inoltre le condanne per i reati di peculato, corruzione in atti giudiziari e traffico di influenze illecite commessi in danno o a vantaggio di un’attività imprenditoriale comportano l’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione.

NIENTE PENE ALTERNATIVE PER I CORROTTI – Non saranno possibili l’assegnazione al lavoro all’esterno, i permessi premio e le misure alternative alla detenzione per i condannati per reati contro la pubblica amministrazione come il peculato, la concussione, la corruzione.

CAUSE NON PUNIBILITA’ – Il ddl introduce un nuovo articolo del codice penale, il 323-ter, che stabilisce non sia punibile chi ha commesso i reati di corruzione se li denuncia volontariamente; se fornisce indicazioni utili e concrete per assicurare la prova del reato e per individuare gli altri responsabili. Per l’applicazione della causa di non punibilità occorre però anche che l’interessato sveli la commissione del fatto prima che il suo nome sia iscritto sul registro degli indagati, e, comunque, entro 4 mesi dalla commissione del fatto.

PRESCRIZIONE – Il corso della prescrizione viene sospeso dalla data di pronuncia della sentenza di primo grado (sia di condanna che di assoluzione). La norma entra in vigore il primo gennaio 2020.

AGENTE SOTTO COPERTURA – La disciplina delle operazioni di polizia sotto copertura viene estesa al contrasto di alcuni reati contro la pubblica amministrazione come la corruzione. Dunque viene esclusa la punibilità per gli ufficiali di polizia giudiziaria che, al solo fine di acquisire elementi di prova, abbiano condotte che costituirebbero reato.

ONLINE LE DONAZIONI AI PARTITI – Sarà obbligatorio rendere pubblici sul sito internet del partito o del movimento politico i dati di chi eroga contributi superiori nell’anno a 500 euro a partiti o movimenti politici nonché alle liste di candidati alla carica di sindaco partecipanti alle elezioni amministrative nei comuni con popolazione superiore a 15mila abitanti”. Saranno esenti dalle nuove disposizioni “le attività a contenuto non commerciale, professionale o di lavoro autonomo di sostegno volontario all’organizzazione e alle iniziative del partito o movimento politico, fermo restando per tutte le elargizioni l’obbligo di rilasciare la ricevuta la cui matrice va conservata”.

PIU’ TRASPARENZA ANCHE SULLE FONDAZIONI – Gli obblighi sulla pubblicità dei contributi, sulla rendicontazione e la trasparenza varranno anche per “fondazioni, associazioni e comitati collegati a un partito o movimento politico” che nell’articolo 15 del ddl vengono equiparate a partiti e movimenti politici.

ONLINE CURRICULUM E CERTIFICATO PENALE CANDIDATI – Entro il 14esimo giorno antecedente la data delle elezioni partiti e movimenti dovranno pubblicare nel proprio sito internet il curriculum fornito dai loro candidati e il relativo certificato penale rilasciato dal casellario giudiziario non oltre 90 giorni prima delle elezioni. Queste informazioni entro sette giorni dal voto saranno pubblicate anche in un’apposita sezione denominata ‘Elezioni trasparenti’ del sito internet dell’ente cui si riferisce la consultazione elettorale o sul sito del Viminale. Le imposte di bollo dovute per il rilascio del certificato penale sono ridotte della metà.

NIENTE FINANZIAMENTI DALLE COOP – Le cooperative sociali non potranno finanziare i partiti. Con l’approvazione di un emendamento di Fratelli d’Italia, cui maggioranza e governo hanno dato parere favorevole, viene modificata la legge 2 maggio 1974, n. 195 sul contributo dello Stato al finanziamento dei partiti politici introducendo il divieto di finanziamenti o contributi, sotto qualsiasi forma e in qualsiasi modo erogati da parte delle cooperative sociali a favore di partiti o loro articolazioni politico-organizzative e di gruppi parlamentari.