Il digitale cresce. Può diventare un affare

di Ludovica Del Brì

Proprio ora che il digitale terrestre sta crescendo, ecco che alla Rai più di qualcuno sta pensando di vendere qualche canale tematico. L’imperativo è fare cassa. Il profondo rosso mette paura. In pratica i canali tematici frammentano l’ascolto, moltiplicano i costi e non producono significativi benefici da un punto di vista pubblicitario. Quindici canali televisivi sul digitale terrestre per la Rai sono troppi. Ne è convinto il direttore generale Luigi Gubitosi che, nel piano industriale 2013-2015, un “cantiere aperto”- come lui stesso l’ha definito – punta a ridurne il numero. Anche se l’offerta attuale è la migliore tra le tv europee. La galassia Rai complessivamente porta a casa il 7% di share giornaliero, che più o meno è lo stesso anche se si guardano i dati del prime time. Soltanto Raisport 2, RaiStoria e Raiscuola continuano a essere visti da quattro gatti. Le altre vanno tutte abbastanza bene. A cominciare dai due canali per bambini Rai YoYo e RaiGulp e continuando con Rai4 di Carlo Freccero, RaiMovie, RaiPremium, Raisport1.
Anche la galassia Mediaset sul digitale cresce. Complessivamente raggiunge uno share giornaliero poco inferiore a quello rai (ci sono però meno canali) ma la sera con Iris si sta abituando a inserirsi sempre più di frequente tra le prime sette generaliste. Dopo aver battuto una volta Raidue, ora Iris può vantare due successi consecutivi su La7. Maglia rosa dei canali specializzati è Real Time con l’1,4 per cento di share, tallonato da Iris, mentre non raggiungono l’uno per cento di share Rai4 e Rai Movie. Per il momento non produce effetti la cura Monica Maggioni su Rai News, ferma allo 0,6 per cento. Non rilevato, praticamente vicino allo zero, lo share di Rai educational (storia e scuola), la struttura guidata da Silvia Calandrelli, che, nelle intenzioni di Gubitosi, dovrebbe accollarsi l’onere di far dimenticare Giovanni Minoli, pensionato dal dg con reciproco scambio di accuse. Il 30 maggio l’ora della verità, alla presentazione in cda dei palinsesti tv: La storia siamo noi proseguirà con un altro conduttore o verrà cancellata per sempre, come denuncia Minoli?

E Italia 2 lancia il docu-reality per ragazzi ribelli
Da lunedì in prima serata su Mediaset Italia 2 al via Brat Camp, un docu-reality in cui otto ragazzi difficili, ribelli e problematici, in perenne conflitto con i genitori e con il mondo che li circonda, trascorreranno tre settimane in un accampamento in montagna a contatto con la natura, nel comune di Valtorta. Quattro ragazze e quattro ragazzi che trasgrediscono a ogni regola, senza obiettivi nella vita, incapaci di controllare la rabbia e gli impulsi violenti, con un forte disagio nei confronti della scuola e del mondo del lavoro, vivranno tre settimane senza privilegi e senza comodità.