Il giuramento di Mattarella. Inizia il settennato. “L’arbitro sarà imparziale, ma i giocatori lo aiutino”

Ventuno spari di cannone dal Gianicolo.  La campana di Montecitorio che suonava per il giuramento del dodicesimo Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “L’arbitro deve essere e sarà imparziale”, afferma il nuovo Capo dello Stato, sottolineando subito dopo gli applausi, “Ma I giocatori lo aiutino con la loro correttezza”. Questo uno dei passaggi in un discorso durato una trentina di minuti e interrotto più volto dagli applausi dell’Aula. Tutta compatta, anche del Movimento 5 Stelle. E il riferimento a loro non è mancato quando Mattarella ha fatto riferimento ai più giovani parlamentari che rappresentano una speranza che non può e non deve essere ignorata.

Dalla crescita, alla pace, ai diritti dei più deboli e dei malati, alle donne: Mattarella ha snocciolato tutta una serie di temi. “Al consolidamento finanziario si accompagni una robusta iniziativa di crescita. Sussiste oggi l’esistenza di confermare il patto costituzionale che ha mantenuto il Paese e che riconosce a tutti i cittadini i diritti fondamentali e pari dignità sociale. Desidero esprimere l’auspicio che il percorso delle riforme sia portato a compimento con l’obiettivo di rendere più adeguata la nostra democrazia” Garantire la Costituzione significa garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi in una scuola moderna in ambienti sicuri, garantire il loro diritto al futuro”.

“La democrazia non è una conquista definitiva ma va inverata continuamente, individuando le formule più adeguate al mutamento dei tempi”, sostiene Mattarella. Poi il monito contro le mafie: “E’ allarmante la diffusione delle mafie, antiche e nuove è un cancro pervasivo che distrugge speranze, impone gioghi e sopraffazioni, calpesta diritti. Dobbiamo incoraggiare l’azione determinata della magistratura e delle forze dell’ordine. Nella lotta alle mafie abbiamo avuto molti eroi. Penso tra gli altri a Giovanni falcone e Paolo Borsellino. Per sconfiggere la mafia occorre una moltitudine di persone oneste, competenti, tenaci. E una dirigenza politica e amministrativa capace di compiere il proprio dovere”.